L'approvazione in via definitiva di ieri da parte del Parlamento
europeo del Net-Zero Industry Act (NZIA), la legge sull'industria a
zero emissioni nette proposta il 16 marzo 2023 dalla Commissione
Europea per rafforzare la produzione delle tecnologie necessarie per
la decarbonizzazione, è stata accolta con favore
dell'associazione degli armatori europei.
Il testo legislativo approvato con 361 voti favorevoli, 121
contrari e 45 astensioni prevede che “per rispondere ai
problemi di sicurezza dell'approvvigionamento, contribuendo nel
contempo a sostenere la resilienza del sistema energetico
dell'Unione e gli sforzi di decarbonizzazione e modernizzazione, è
necessario incrementare la capacità di produzione di
tecnologie a zero emissioni nette nell'Unione”, e prevede, tra
l'altro, che, a tal fine, i produttori dell'UE di combustibili per
il settore marittimo e l'aviazione debbano “ulteriormente
sviluppare, produrre e diffondere i combustibili alternativi
sostenibili al fine di contribuire in modo significativo alla
riduzione del 90% delle emissioni di gas a effetto serra del settore
dei trasporti entro il 2050”. Inoltre, “l'Unione deve
fare in modo che il contesto normativo e il quadro di sostegno per i
produttori di tecnologie di combustibili alternativi sostenibili per
il settore marittimo e l'aviazione consentano a tali produttori di
aumentare le loro capacità di produzione lungo l'intera
catena del valore dei combustibili, dalla raccolta e fornitura delle
materie prime fino alla miscelazione, comprese le capacità di
conversione e raffinazione”. Per creare le condizioni
favorevoli per la produzione di tecnologie a zero emissioni nette,
la legge fissa quale parametro di riferimento “almeno il 40%
del fabbisogno annuo dell'Unione per quanto riguarda la diffusione
delle pertinenti tecnologie necessarie per conseguire gli obiettivi
dell'Unione in materia di clima ed energia per il 2030”.
Particolarmente importante - ha evidenziato l'European Community
Shipowners' Associations (ECSA) - è il fatto che «la
nuova legge introduca un punto di riferimento per la Commissione e
gli Stati membri dell'UE affinché venga soddisfatto con
capacità produttiva il 40% delle esigenze di diffusione di
carburanti puliti per il trasporto. Si tratta - ha sottolineato
l'associazione degli armatori - di un passo fondamentale per
garantire che i carburanti puliti per lo shipping siano resi
disponibili sul mercato ad un prezzo accessibile, come prerequisito
affinché il trasporto marittimo raggiunga l'obiettivo
previsto dal regolamento Fuel EU Maritime. Aumentare la produzione e
l'adozione di combustibili puliti per il trasporto marittimo - ha
osservato l'ECSA - è una priorità assoluta per il
trasporto marittimo europeo». «Lavoreremo a stretto
contatto con la Commissione - ha concluso il segretario generale
dell'associazione, Sotiris Raptis - per assicurare che il parametro
di riferimento del 40% si traduca in azioni immediate».