Attualmente nel porto di Singapore circa il 90% del traffico
marittimo si svolge al di fuori degli arrivi programmati nello scalo
rispetto ad una media del 77% circa di arrivi non pianificati
nell'ambito dello scheduling di arrivo in banchina registrata nel
2023. Lo ha reso noto martedì il ministro dei Trasporti di
Singapore, Yip Hon Weng, in una risposta scritta ad
un'interrogazione parlamentare sulla capacità del porto
asiatico di rispondere e gestire la grave congestione del traffico
navale in atto.
Il ministro ha ricordato che attualmente «la crisi del Mar
Rosso ha fatto sì che le navi in servizio sulle rotte tra
l'Europa e l'Asia vengano dirottate sulla rotta più lunga
attorno al Capo di Buona Speranza. Di conseguenza - ha spiegato Hon
Weng - i porti di tutto il mondo stanno registrato un numero
maggiore di arrivi al di fuori di quelli pianificati».
Rendendo noto l'incremento del numero di navi non schedulate che
giungono a Singapore, il ministro ha evidenziato che «molte
navi arrivano anche con un brevissimo preavviso, aggravando il
problema e causando un effetto di “raggruppamento delle
navi”». Spiegando la funzione del porto di Singapore
nell'ambito dei traffici navali tra Asia ed Europa, Hon Weng ha
sottolineato che attualmente queste modifiche al traffico marittimo
determinate dalla crisi hanno determinato «un allungamento del
tempo di permanenza delle portacontainer nel nostro porto per le
operazioni di carico, cosa che a sua volta ha causato un aumento del
tempo di attesa per le navi in arrivo, portando alla congestione
presso le nostre banchine per i container».
Illustrando le misure adottate per ridurre tale congestione, che
includono il ripristino dell'attività su banchine che era
stata fermata essendo stata trasferita su nuovi approdi e l'avvio
dell'operatività di banchine della nuova area portuale di
Tuas, il ministro ha affermato che «nonostante questo mese i
nostri sforzi abbiano apportato un miglioramento ai tempi di attesa,
è improbabile che la crisi del Mar Rosso si attenui in tempi
brevi. La situazione - ha rilevato - potrebbe essere anche aggravata
da un aumento dei volumi containerizzati dato che le aziende
anticipano i programmi di esportazione dall'Asia in vista delle
principali festività della seconda metà dell'anno».