Il governo britannico ha deciso che lo Stato non offrirà
garanzia sui nuovi prestiti richiesti dalla società
navalmeccanica Harland & Wolff. Lo ha annunciato oggi il
ministro agli Affari e al Commercio, Jonathan Reynolds, in una
risposta scritta ad un'interrogazione parlamentare. Specificando che
i funzionari del Ministero «per diverse settimane hanno
lavorato a lungo per assicurare un risultato per Harland & Wolff
che salvaguardi la costruzione navale e la produzione in tutto il
Regno Unito e che tuteli i posti di lavoro», Reynolds ha
spiegato che, «dopo l'esame approfondito di una richiesta da
parte di Harland & Wolff per una Export Finance Export
Development Guarantee del Regno Unito, il governo di Sua Maestà
ha deciso di non procedere con la concessione di una garanzia.
Questa decisione - ha chiarito il ministro - si è basata su
una valutazione complessiva del profilo finanziario dell'azienda e
sui criteri della nostra risk policy. Inoltre, abbiamo deciso di non
concedere alcuna forma di finanziamento per una provvista di
liquidità d'emergenza».
«Anche se tale decisione non è stata facile - ha
proseguito Reynolds - sulla scorta dell'ampio impegno da parte dei
miei funzionari con gli operatori del mercato, è mia opinione
che i finanziamenti del governo di Sua Maestà non
garantirebbero necessariamente i nostri obiettivi e che
sussisterebbe un rischio molto concreto che il denaro dei
contribuenti vada perso. In questo caso, il governo ritiene che il
mercato sia nella posizione migliore per risolvere le questioni
commerciali a cui fa fronte Harland & Wolff. In un comunicato
pubblico del 19 luglio, Harland & Wolff rende noto che la
società ha avviato trattative con i suo attuali creditori,
Riverstone Credit Management LLC, per garantire gli ulteriori
finanziamenti di cui ha bisogno. Ciò dovrebbe consentire
all'azienda di continuare a perseguire i propri obiettivi a breve e
a lungo termine, ai quali il governo continua ad interessarsi».
Precisando che, in tutti i confronti con i funzionari del
governo, Riverstone Credit Management ha manifestato la
disponibilità a trovare soluzioni per raggiungere questi
obiettivi, il ministro ha ricordato che la stessa Harland &
Wolff «ha affermato che le trattative sui nuovi finanziamenti
dovrebbero concludersi nei prossimi giorni. Ciò - ha
ricordato ancora Reynolds - comporterà l'immediata messa in
congedo dell'attuale amministratore delegato e l'insediamento di un
nuovo management che presti particolare attenzione alla
ricapitalizzazione e ad assicurare finanziamenti sostenibili».
Rispondendo alle preoccupazioni manifestate dai lavoratori
dell'azienda navalmeccanica e dai sindacati, il ministro ha
affermato che i propri funzionari hanno contattato le organizzazioni
sindacali rappresentate nei quattro siti della società
cantieristica «per rassicurarli sul fatto che le misure
adottate dall'azienda mi sembrano offrire di gran lunga le migliori
prospettive per garantire la continuità aziendale, la
salvaguardia dell'occupazione e il completamento dei rilevanti
contratti in corso». In particolare, Reynolds ha fatto
riferimento al contratto per la costruzione di nuove navi del
programma Fleet Solid Support per la Royal Navy che vede Harland &
Wolff collaborare con il prime contractor, la spagnola Navantia
(
del 22
novembre 2019 e 26
maggio 2020).
«Il settore della costruzione navale - ha concluso
Reynolds - supporta 42.600 posti di lavoro in tutta la nazione,
apporta annualmente 2,4 miliardi di sterline all'economia e
rappresenta un importante pilastro della nostra base industriale
civile e della difesa. Ci impegniamo a supportare industrie di
costruzione e produzione navale dinamiche e di successo e la nostra
forza lavoro qualificata che le sostiene, in tutte le parti del
Regno Unito, in cui Harland & Wolff ha un suo ruolo da
svolgere».
Commentando le parole del ministro, il rappresentante nazionale
del sindacato GMB, Matt Roberts, ha sottolineato che «questi
cantieri devono essere salvati e deve essere assicurato il loro
futuro sostenibile a lungo termine». Analoga la dichiarazione
di Sharon Graham, segretario generale del sindacato Unite: «i
lavoratori di Harland & Wolff e i cantieri navali in cui
lavorano - ha sottolineato - sono di fondamentale importanza
strategica. A cinque anni dalla garanzia della sopravvivenza di
Harland & Wolff a Belfast ottenuta dagli associati di Unite,
l'attenzione politica deve ora concentrarsi sull'attrazione di
stakeholder impegnati a costruire un futuro a lungo termine
piuttosto che su coloro che cercano di conseguire un rapido
profitto».