In una dichiarazione congiunta, l'associazione armatoriale
europea ECSA e Transport & Environment, l'organizzazione senza
scopo di lucro il cui obiettivo è di ridurre l'impatto
ambientale del settore dei trasporti in Europa, hanno invitato la
prossima Commissione Europea, che dovrebbe insediarsi entro fine
anno, ad utilizzare il Clean Industrial Deal, programma che dovrebbe
essere presentato entro i primi 100 giorni del mandato della nuova
Commissione, a supportare la transizione energetica del settore
dello shipping costruendo una filiera per i combustibili puliti in
Europa.
L'esortazione è - si legge nella dichiarazione - ad
«includere lo shipping in un ambizioso Clean Industrial Deal,
assicurando che almeno il 40% dei combustibili puliti e delle
tecnologie pulite e innovative necessarie per raggiungere gli
obiettivi climatici dell'UE per il trasporto marittimo siano
prodotti in Europa» e a «consentire allo shipping
l'accesso all'energia verde attraverso specifici requisiti di
fornitura nei porti europei per i produttori di combustibili».
Inoltre, ECSA e T&E invitano ad «assicurare il
vantaggio competitivo internazionale dell'industria europea
posizionando lo shipping, l'energia e la tecnologia pulita in prima
linea nella transizione verde» e ad «accelerare la
transizione del trasporto marittimo europeo investendo i ricavi ETS
nella decarbonizzazione marittima attraverso piani di investimento
nazionali e dell'UE e facilitando l'accesso ai finanziamenti
pubblici e privati».
Riferendosi al recente rapporto di Mario Draghi sulla
competitività dell'economia europea che stima in 40 miliardi
di euro gli investimenti annuali fra il 2031 e il 2050 necessari per
la transizione energetica dello shipping, il segretario generale
dell'ECSA, Sotiris Raptis, ha rilevato che «la transizione
energetica è diventata il nuovo campo di battaglia
internazionale della concorrenza economica e della sicurezza. Il
rapporto Draghi - ha ricordato Raptis - ha riconosciuto la
leadership globale dello shipping europeo e la necessità di
rimanere competitivi a livello internazionale. L'essere
all'avanguardia negli investimenti “verdi” pone lo
shipping europeo in una posizione di leadership a livello
internazionale. Esortiamo i decisori politici a garantire e a
sfruttare ulteriormente questo vantaggio competitivo investendo in
combustibili puliti e tecnologie innovative per la transizione
energetica».
«Come riconosce Draghi - ha affermato Faig Abbasov,
responsabile Shipping di T&E - lo shipping è una delle
industrie chiave in Europa. Per mantenere il suo vantaggio
competitivo, l'Europa deve assumere la guida nella produzione di
carburanti ecologici per lo shipping del futuro, in particolare
quelli derivati dall'idrogeno verde. I decisori politici devono
colmare il divario normativo richiedendo ai produttori di carburante
di rendere disponibili carburanti marini ecologici nei porti
europei, mentre i ricavi del mercato del carbonio dovrebbero
sostenere questo sforzo».