Nelle scorse ore negli USA è stato presento il disegno di
legge bipartisan “SHIPS for America Act” che ha
l'obiettivo di dare impulso alle attività statunitensi nei
settori della cantieristica navale e dei commerci marittimi,
rafforzando nel contempo la sicurezza nazionale, in particolare -
come esplicitamente rivendicato dai promotori dell'iniziativa
legislativa - rispondendo alla sfida portata dalla Cina sugli
oceani. Il disegno di legge “Shipbuilding and Harbor
Infrastructure for Prosperity and Security (SHIPS) for America Act”,
che è stato presentato per i Democratici dal senatore Mark
Kelly (Arizona) e dal deputato John Garamendi (California) e per i
Repubblicani dal senatore Todd Young (Indiana) e dal deputato Trent
Kelly (Mississippi), prevede diverse misure per rafforzare l'intera
industria statunitense dello shipping, a partire dall'istituzione di
un Marine Security Advisor in seno all'amministrazione governativa
federale che, presiedendo il Maritime Security Board, nuovo
organismo previsto dal disegno di legge, avrebbe il compito di
prendere decisioni per conto del governo sull'implementazione di una
strategia marittima nazionale sviluppata dallo stesso Maritime
Security Board. Inoltre, il progetto di legge prevede la creazione
di un Maritime Security Trust Fund, strumento che avrebbe la
funzione di reinvestire dazi e imposte pagati dall'industria
marittima in programmi per la sicurezza marittima e nella
realizzazione di infrastrutture a supporto dei commerci marittimi.
La proposta di legge, supportata dalle principali organizzazioni
e imprese dello shipping americano, prevede anche la creazione di
una flotta navale commerciale strategica formata da un minimo di
dieci navi a due anni dall'implementazione della legge per arrivare
ad un massimo di 250 navi nonché l'aumento della
competitività delle navi di bandiera statunitense impiegate
nei commerci internazionali tramite l'istituzione di un Rulemaking
Committee on Commercial Maritime Regulations and Standards che
avrebbe il compito di ridurre gli adempimenti burocratici e di
imporre che a partire dal 2029 una quota delle merci importate per
via marittima dalla Cina venga trasportata da navi di bandiera
statunitense, con equipaggio statunitense e costruite negli USA,
quota che sarebbe pari all'1% del totale a cinque anni
dall'implementazione di questa sezione della norma per arrivare al
10% a 14 anni dall'introduzione del provvedimento.
Il disegno di legge si sofferma anche sul potenziamento della
cantieristica navale americana, sia relativamente alla produzione di
navi mercantili che militari, istituendo un credito d'imposta del
25% per gli investimenti nei cantieri navali e stabilendo un
programma di incentivi finanziari per la costruzione e riparazione
navale a sostengo di approcci innovativi in questo settore. La
promozione di approcci innovativi è prevista anche nel campo
della progettazione e produzione navale e dei sistemi energetici per
lo shipping tramite l'istituzione di un U.S. Center for Maritime
Innovation.
Relativamente all'occupazione nel settore marittimo, la proposta
SHIPS for America Act prevede l'attuazione di programmi di
reclutamento e formazione del personale accompagnati da ingenti
investimenti nella forza lavoro.
Evidenziando che attualmente sono solo 80 le navi impiegate nei
traffici internazionali che battono bandiera statunitense contro le
5.500 della Cina, il senatore Mark Kelly ha osservato che, se gli
Stati uniti sono sempre stati una nazione marittima, «tuttavia
- ha rilevato - la verità è che abbiamo perso terreno
rispetto alla Cina che ora domina il trasporto marittimo
internazionale e può costruire navi mercantili e militari
assai più rapidamente di noi. Lo SHIPS for America Act - ha
sottolineato il senatore - è la risposta a questa sfida.
Sostenendo la cantieristica navale, il trasporto marittimo e lo
sviluppo della forza lavoro, noi rafforzeremo le supply chain,
ridurremo la nostra dipendenza dalle navi straniere, metteremo gli
americani al lavoro in posti di lavoro ben pagati e sosterremo le
esigenze di cantieristica navale della Marina e della Guardia
Costiera».