La crisi nel Mar Rosso stanno costando assai alle casse statali
egiziane, a partire dai quasi sette miliardi di dollari di mancati
introiti generati dal traffico navale che transita nel canale di
Suez. Dalla fine del 2023, infatti, gli attacchi dei ribelli
yemeniti Houthi alle navi presenti nella regione del Mar Rosso e del
Golfo di Aden hanno indotto la gran parte degli armatori che operano
servizi di linea o volandieri che normalmente attraversano il canale
egiziano ad optare per la rotta che passa attorno al Capo di Buona
Speranza compiendo il periplo dell'Africa.
Ieri il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sissi ha fatto con
l'ammiraglio Osama Rabie, presidente dell'Autorità del Canale
di Suez, il punto sulla perdita di traffico marittimo causata dalla
crisi. Rabie ha reso noto che nel 2024 gli introiti prodotti dai
transiti navali nel canale sono diminuiti di oltre il -60% rispetto
al 2023, il che significa - ha specificato - che nel 2024 l'Egitto
ha perso quasi sette miliardi di dollari.
Il portavoce della presidenza della Repubblica, Mohamed
Al-Shenawy, ha reso noto che nel corso dell'incontro si è
parlato anche dei progetti in corso per potenziare il canale
aumentandone il valore e il ruolo nei commerci mondiali, a partire
dal completamento dei lavori di modernizzazione dell'intera parte
meridionale del canale, dall'ampliamento del canale navigabile dal
chilometro 132 al chilometro 162 per consentire il transito di navi
di grandi dimensione e dal completamento del progetto di raddoppio
del canale dal chilometro 122 al chilometro 132.