 Nell'intero 2025 il traffico dei contenitori nei principali
porti container degli USA diminuirà del -5,6% rispetto allo
scorso anno e il calo sarà determinato dall'effetto dei nuovi
dazi e delle altre politiche commerciali introdotte nei mesi scorsi
dall'amministrazione Trump. Lo afferma l'ultimo rapporto “Global
Port Tracker” pubblicato dalla società di consulenza
Hackett Associates e dalla National Retail Federation (NRF),
l'associazione statunitense del commercio al dettaglio che nei
giorni scorsi ha fortemente criticato la politica dei dazi adottata
dall'amministrazione federale
(
dell' 1
agosto 2025).
L'ultimo rapporto rileva che nella prima metà del 2025 il
traffico containerizzato nei porti americani ha totalizzato 12,53
milioni di teu, con una crescita del +3,6% rispetto al 2024, e
specifica che le previsioni per il secondo trimestre dell'anno
porterebbero l'intero 2025 ad un totale di 24,1 milioni di teu, con
una flessione del -5,6% rispetto ai 25,5 milioni di teu del 2024.
«Nonostante questa previsione sia ancora preliminare - ha
evidenziato Jonathan Gold, vicepresidente per la Supply chain e le
politiche doganali della NRF - mostra l'impatto che i dazi e la
politica commerciale dell'amministrazione stanno avendo sulla catena
di approvvigionamento. I dazi stanno iniziando a far salire i prezzi
al consumo e una diminuzione delle importazioni si tradurrà
in una riduzione della merce sugli scaffali dei negozi. Le piccole
imprese, in particolare, stanno lottando per riuscire a rimanere in
attività. Abbiamo bisogno di accordi commerciali vincolanti
che aprano i mercati riducendo i dazi, non aumentandoli. I dazi sono
tasse pagate dagli importatori statunitensi che si tradurranno in
prezzi più alti per i consumatori statunitensi, in un minor
numero di assunzioni, in minori investimenti delle aziende e in un
rallentamento dell'economia».
«L'approccio ondivago fatto di un tira e molla sui dazi
che poco ha a che fare con la politica commerciale - ha aggiunto Ben
Hackett, fondatore di Hackett Associates - sta causando confusione e
incertezza tra importatori, esportatori e consumatori. Amici,
alleati e avversari sono tutti colpiti da distorsioni dei flussi
commerciali dato che gli importatori cercano di anticipali i livelli
dei dazi anticipando le importazioni prima che i dazi entrino in
vigore. Ciò, a sua volta, porterà sicuramente ad una
flessione degli scambi commerciali entro la fine di settembre, dato
che le scorte per le festività natalizie saranno già
disponibili. Nel contempo, gli esportatori statunitensi si ritrovano
con prodotti invenduti a causa dell'applicazione di dazi di
ritorsione».
Secondo il “Global Port Tracker”, questa prospettiva
è confermata dalle stime sui dati di traffico dello scorso
mese, nel quale si sarebbe verificata un'impennata dei volumi saliti
a 2,3 milioni di teu, con un aumento del +17,3% sul giugno 2025 e
con un calo limitato al -0,5% su base annua e ciò -
sottolinea la pubblicazione - perché i rivenditori hanno
importato più merci in vista dell'applicazione di nuovi dazi.
Questa impennata si è verificata a luglio 2025 nel porto
di Long Beach che nel mese ha movimentato 944mila teu, volume che
rappresenta un incremento del +7,0% sul luglio 2024 ed è il
terzo più elevato volume di sempre essendo inferiore solo al
record storico di 987mila teu dell'ottobre 2024 e ai 953mila teu
movimentati a gennaio 2025. La crescita dello scorso mese è
stata determinata dall'aumento del +7,6% dei contenitori pieni allo
sbarco, risultati pari a 468mila teu, e dal rialzo del +12,4% dei
contenitori vuoti, attestatisi a 385mila teu. I contenitori pieni
all'imbarco sono stati pari a 91mila teu (-12,9%).
L'autorità portuale di Long Beach ritiene che la prossima
evoluzione del traffico containerizzato nello scalo portuale
californiano rispecchierà quanto previsto da National Retail
Federation e Hackett Associates: «i rivenditori - ha spiegato
Mario Cordero, amministratore delegato della Port of Long Beach -
stanno ora vedendo l'arrivo di merci acquistate a prezzi inferiori
durante la temporanea sospensione dei dazi e dei dazi di ritorsione
dei mesi scorsi. A causa della continua incertezza causata dalle
mutevoli politiche commerciali - ha reso noto Cordero - il nostro
sistema di tracciamento digitale “Supply Chain Information
Highway” prevede un calo del traffico pari a circa il -10%
nella seconda metà del 2025, con un conseguente intero anno
invariato in termini di volumi».
Il “Global Port Tracker” prevede che il traffico
complessivo che sarà movimentato ad agosto 2025 nei
principali porti container americani sarà pari a 2,2 milioni
di teu, in calo del -5% rispetto ad agosto 2024, e che il prossimo
settembre sarà di 1,83 milioni di teu, in diminuzione del
-19,5% su base annua. Inoltre, prevede che il prossimo ottobre il
traffico raggiungerà i 1,82 milioni di teu (-18,9%) e a
novembre sarà di 1,71 milioni di teu (-21,1%), il dato
mensile più basso dai 1,78 milioni di teu movimentati ad
aprile 2023. Si prevede, infine, che il prossimo dicembre il
traffico sarà pari a 1,72 milioni di teu, con una riduzione
del -19,3% sul dicembre 2024.
|