
Lo scorso 21 agosto l'Autorità di Regolazione dei
Trasporti ha pubblicato due pareri richiesti dall'Autorità di
Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale relativamente
all'estensione della durata dei contratti di concessione domandata
dalla So.Te.Co. e dalla Co.Na.Te.Co., società che operano gli
omonimi container terminal nel porto di Napoli. So.Te.Co., titolare
di una concessione con scadenza al 2 aprile 2029, lo scorso 28 marzo
ha chiesto all'AdSP campana l'estensione di cinque anni della durata
della concessione per poter ammortizzare e recuperare gli
investimenti relativi ad interventi occorrenti per l'adeguamento
delle strutture portuali e per il mantenimento della funzionalità
della concessione. Analogamente Co.Na.Te.Co., titolare di una
concessione con scadenza al 23 marzo 20298, lo scorso 7 novembre ha
chiesto all'ente portuale l'estensione di cinque anni della durata
della concessione adducendo le stesse motivazioni.
Nel suoi due pareri l'ART ha evidenziato che «appare
necessario che il piano di investimenti ed il relativo periodo di
ammortamento risultino coerenti con l'estensione della durata della
concessione di cui trattasi» ed ha osservato che,
relativamente alle istanze presentate dalle due società
terminaliste, il piano economico-finanziario «risulta non
completamente compilato a causa della mancata compilazione del
dettaglio annuale degli investimenti effettuati per i singoli
interventi e a causa del mancato inserimento degli ammortamenti
relativi ad investimenti realizzati prima del 2025, ma non ancora
interamente ammortizzati in tale data». Inoltre ha rilevato
che nel «piano finanziario previsionale, la valorizzazione
della voce 2 - flusso di cassa operativo (FCON), risulta essere la
sommatoria della sola gestione degli investimenti, omettendo di
prendere in considerazione anche il flusso di cassa della gestione
corrente; una integrazione in tal senso appare opportuna ai fini
della corretta valorizzazione della voce in oggetto. Non è
stato, inoltre, fornito il calcolo del valore attuale netto, né
l'eventuale metodologia alternativa utilizzata, che, sulla base
degli investimenti previsti a cronoprogramma, assicuri la congruità
della determinazione della durata dell'estensione della concessione
in oggetto; appare, pertanto, opportuna un'integrazione in tal senso
della documentazione fornita».
Infine, l'ART ha segnalato una discrepanza sull'orizzonte
temporale delle concessioni e la durata delle concessioni stesse, di
cui si richiede l'estensione di cinque anni oltre la scadenza
attualmente fissata che per So.Te.Co. è datata al 2 aprile
2029 e per Co.Na.Te.Co. al 23 marzo 2029. L'Autorità di
Regolazione dei Trasporti ha osservato che, infatti, il piano di
ammortamento si conclude per So.Te.Co. al 2038 e per Co.Na.Te.Co. al
2036 e «pertanto l'ammortamento degli investimenti appare
completarsi in data successiva a quella che risulterebbe la scadenza
della concessione se venisse accolta l'istanza di estensione»
(2034)». I due pareri precisano che all'anno 2034, inoltre,
risultano ancora immobilizzazioni materiali per So.Te.Co. e per
Co.Na.Te.Co. pari rispettivamente a circa 1,2 milioni e 14,9 milioni
di euro «derivanti non solo dal mancato completo ammortamento
dei nuovi investimenti, ma presumibilmente anche da ulteriori
investimenti previsti ed effettuati precedentemente. Anche
l'orizzonte temporale indicato nei fogli I. (Previsioni di domanda)
e IV. (Schemi contabili) non appare coerente con la data di scadenza
della concessione in caso di approvazione dell'estensione, dato che
entrambi i fogli fanno riferimento al 2035. Si rileva - proseguono i
pareri dell'ART - che tali circostanze appaiono in contrasto con le
disposizioni, nonché con la ratio generale, delle norme
applicabili in materia di commisurazione della durata delle
concessioni al piano degli investimenti, atte anche ad evitare il
costituirsi di oneri di subentro in capo ai nuovi concessionari alla
scadenza della concessione».