
Anche se a Trieste l'inquinamento prodotto dalle navi da
crociera è sotto controllo, per ridurne l'impatto si potrebbe
prendere in considerazione lo spostamento della Stazione Marittima.
In sintesi è quanto ha affermato l'assessore alla Difesa
dell'ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia, Fabio
Scoccimarro, all'audizione sui risultati delle misurazioni
dell'inquinamento dell'aria dovuto alle crociere e alla valutazione
dei relativi impatti sulla cittadinanza e delle strategie di
mitigazione che è stata proposta dalla consigliera Giulia
Massolino al presidente della IV Commissione del Consiglio
regionale, nel corso della quale la presidente dell'associazione
“Cittadini per l'aria”, Anna Gerometta, e il ricercatore
Axel Friedrich, si sono detti convinti che l'inquinamento reale
provocato dalle navi da crociera sia superiore a quello rilevato
dalle centraline dell'Arpa, «la cui stazione di monitoraggio
non è collocata in conformità alle direttive europee».
Anche i rappresentanti di WWF e Fiab hanno parlato di «gravi
rischi per la salute a causa del particolato emesso dalle navi»,
mentre Andrea Wehrenfennig di Legambiente si è soffermato
«sull'aumento esponenziale del numero dei passeggeri delle
grandi navi negli ultimi anni» osservando come «i dati
ufficiali risultino vecchi, in quanto antecedenti al boom delle
crociere».
Nel suo intervento l'assessore Scoccimarro ha osservato che
«l'attuale sistemazione alla Stazione Marittima è
inadeguata e a mio avviso - ha sostenuto - va valutato lo
spostamento delle grandi navi in un'altra area: «non possiamo
poi trascurare - ha affermato - il fatto che la Stazione Marittima
sia stata progettata un secolo fa quando non esisteva un traffico
automobilistico e le navi erano decisamente più piccole.
Vista l'attuale fotografia, è legittimo ipotizzare nuove
location per le operazioni di attracco delle navi da crociera in
Porto nuovo o Porto vecchio, adeguatamente attrezzati».
«L'attuale collocazione - ha aggiunto l'assessore - provoca
disagi alle persone e un aumento dell'inquinamento, anche se in
misura minore rispetto a quello prodotto dalle auto e dagli impianti
di riscaldamento». «La situazione a Trieste - ha
specificato - resta comunque sotto controllo. Per quanto concerne
l'inquinamento prodotto dalle grandi navi da crociera è
innegabile che questo abbia un impatto sul nostro territorio. Va
però sottolineato che, dati alla mano - ha ribadito - è
inferiore a quello prodotto complessivamente dal traffico veicolare
e dai diversi sistemi di riscaldamento».
Evidenziando le misure in corso per mitigare l'impatto
dell'attività crocieristica, tra cui il progetto già
avviato di elettrificazione delle banchine, Scoccimarro ha difeso
l'operato dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente
(ARPA) del Friuli Venezia Giulia, a cui - ha ricordato - è
affidata tutta l'attività di monitoraggio sull'inquinamento
nella Regione. ARPA è intervenuta all'audizione con la
direttrice generale Anna Lutman e il direttore tecnico Fulvio Stel,
che hanno sottolineato come l'ente «stia applicando la
normativa europea in vigore» e come «il posizionamento
delle stazioni sia stato sottoposto a un percorso di validazione e
condivisione certificato dal Ministero». Quanto ai dati sugli
inquinanti, Stel ha spiegato che al momento «non si superano i
limiti di legge per ossido di azoto, pm 10 e pm 2.5. Ci stiamo
confrontando anche - ha aggiunto - con i nuovi e più
stringenti valori soglia, quelli che entreranno in vigore nel 2030,
e a livello di ossidi di azoto potremmo avere qualche problema in
termini di media annua, non sui superamenti giornalieri».
«Se qualcuno ritiene, come ha dichiarato oggi - ha
rimarcato l'assessore Scoccimarro - che queste misurazioni siano in
qualche modo falsate, non deve convocare delle conferenze stampa o
pubblicare sui social, ma segnalare il tutto alle autorità
giudiziarie».
Nel suo intervento Gianluca Madriz, presidente di Trieste
Terminal Passeggeri, la società che gestisce la Stazione
Marittima, ha reso noto che negli ultimi anni il numero di attracchi
delle navi è in realtà diminuito e si è detto
pronto a fornire i servizi dovunque si scelga di far attraccare le
grandi navi.