
Lo scorso mese è proseguito il trend negativo del
traffico dei contenitori movimentato dai porti di Los Angeles e Long
Beach, che sono i principali scali container statunitensi sulla West
Coast. A Los Angeles sono stati movimentati complessivamente 848mila
teu, con un calo del -6,3% sull'ottobre 2024, di cui 429mila teu
pieni sbarcati (-7,2%), 124mila teu pieni imbarcati (+0,9%) e
308mila teu vuoti (-3,5%). A Long Beach il traffico è stato
di 840mila teu (-14,9%), di cui 402mila teu pieni sbarcati (-17,6%),
100mila teu pieni imbarcati (-11,5%) e 338mila teu vuoti (-12,6%).
La port authority di Los Angeles prevede che il volume di
traffico registrerà una flessione anche nei mesi di novembre
e dicembre in quanto quest'anno il picco delle spedizioni è
stato anticipato in vista dell'impatto dei nuovi dazi sui traffici.
Anche l'authority portuale di Long Beach ha evidenziato che
quest'anno i rivenditori hanno rifornito anticipatamente i loro
magazzini in vista dei nuovi dazi, il cui effetto - ha specificato
l'amministratore delegato della Port of Long Beach, Mario Cordero -
potrà essere prossimamente avvertito dai consumatori: sinora
- ha spiegato - «i consumatori non hanno riscontrato impatti
significativi sui prezzi, dato che produttori, rivenditori e altri
soggetti hanno contribuito a sostenere alcuni di questi costi e a
mitigare l'aumento dei prezzi per i consumatori, ma la situazione
potrebbe cambiare con l'avvicinarsi del 2026. Probabilmente - ha
avvertito Cordero - nei prossimi mesi i consumatori assisteranno ad
un'escalation dei prezzi, dato che gli spedizionieri continueranno a
trasferire il costo dei dazi sulle merci e una percentuale maggiore
di questi costi sarà trasferita al consumatore».