Alla riunione annuale del Freight Leaders Club, tenutasi oggi a Vibo Valentia, erano presenti rappresentanti autorevoli - pubblici e privati - del mondo della logistica e di altri comparti del trasporto italiano.
Ospiti del Medcenter Container Terminal (MCT) di Gioia Tauro, i convenuti hanno dibattuto i temi del "trasporto merci aereo" e dell' "intermodalità marittimo-portuale".
Filippo Neri (Alitalia Cargo) ha avviato la prima parte della discussione presentando l'ultima edizione della pubblicazione "Quaderni" curata dagli associati. Il documento "Aereo Cargo: Trasporti Combinati di Superficie", l'ottavo della serie, ipotizza una crescita media annua del trasporto merci aereo del 6,5 per cento nei prossimi vent'anni. Un traffico in aumento grazie alla domanda di merce di elevato valore o deperibile, che richiede grande efficienza sotto il profilo logistico.
Una domanda che necessita di un sistema intermodale che "da un lato minimizzi i punti di rottura, standardizzi le unità di carico e si concentri su pochi hub di scambio, dall'altro dia alle imprese di produzione/commercializzazione la garanzia di 'just in time/time definite' sistematico".
Un aspetto negativo del servizio aeroportuale italiano - emerso nel dibattito - è evidenziato dal fatto che, nonostante l'Italia dia origine ad un consistente volume di merci aeroterrestri, "oltre il 70 per cento della merce che arriva a destino finale in aereo vola da aeroporti non italiani come Parigi, Francoforte, Amsterdam, Amburgo".
Questo denota, secondo i relatori, la carenza strutturale del sistema aeroportuale italiano, del tutto privo di una piattaforma logistica integrata "specificamente pensata per le esigenze del cargo aereo".
Il provvedimento prioritario per avviare la realizzazione di questo sistema è stato individuato nella realizzazione urgente dell'hub della Malpensa che, hanno detto i relatori, "potrà recuperare una buona fetta di traffico ed attirare, per la prima volta, il traffico europeo. A tale hub potranno essere complementari realtà regionali quali quelle di Venezia e Torino per il Nord, di Fiumicino per il Centro e Sud Italia". Sono realizzazioni, soprattutto la Malpensa, che è necessario attuare con sollecitudine per stare al passo con lo sviluppo complessivo del sistema logistico europeo.
E il Freight Leaders Clubs ha individuato alcuni aspetti chiave per costituire, e gestire con efficienza, questo sistema logistico, in particolare è necessario incrementare:
- la sicurezza, ovvero la tutela del prodotto nei confronti di ritardi, furti e danneggiamenti che in Italia sono in numero più elevato rispetto al resto dell'Europa
- la semplicità e la standardizzazione nelle procedure burocratiche
- il management sistematico, ovvero l'approccio al mercato che tenga conto sia delle sue incognite e complessità, ma anche delle eccellenti opportunità economiche, occupazionali ed ambientali
Nella seconda parte della riunione si sono discussi invece i temi legati al precedente numero dei "Quaderni", intitolato "Intermodalità Marittime e Porti".
Vincenzo Iacono (Contship Italia) e Giorgio Musso (Tarros International) hanno parlato dell'intermodalità marittima dopo l'avvento dei porti hub nel Mediterraneo. Avvento che ha determinato diverse conseguenze, fra cui:
- la diminuzione del costo dei collegamenti oceanici (deep sea)
- l'avvicinamento, grazie alle reti feeder, dei paesi più periferici (ad es. Nord Africa) ai mercati più lontani
- il costante rafforzamento della nave container (lo-lo) sui traffici deep sea
- la specializzazione del ro-ro sul trasporto passeggeri-auto, merci di valore, mezzi high speed
Sono cambiamenti che, per Iacono e Musso, hanno introdotto elementi positivi, quale "un migliore sistema di distribuzione mediterraneo nel suo complesso, un interessante sviluppo di traffico short-sea, migliori opportunità ai paesi mediterranei in termini di accesso ai maggiori mercati mondiali".
Ma non è oro tutto ciò che luccica, visto che - hanno continuato - "i paesi di aree fino ad oggi periferiche come in Nord Africa possono ora collegarsi a costi molto più bassi ai mercati lontani quali il Far East, e visto che i costi di accesso ai porti italiani sono ancora troppo elevati, l'Europa (e con essa soprattutto l'Italia) rischia di perdere, per esempio, il mercato africano a favore del Far East se non riesce ad 'avvicinare' i porti mediterranei ai propri centri industriali".
Per i convenuti l'unico rimedio è "lo sviluppo dell'intermodalità ferroviaria sulle direttrici europee verso i nostri porti".
Hanno concluso la riunione gli interventi del sottosegretario del ministero dei Trasporti e della Navigazione, Soriero, del capo di Gabinetto del ministro Burlando, Giaccardi, del capo Ufficio Studi del ministero dell'Ambiente, Palchetti, e del presidente del Freight Leaders Club, Alvise di Canossa (Saima Avandero).
E' seguita una visita agli impianti del Medcenter Container Terminal, realizzato dal gruppo Contship Italia. |
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