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La decisione della Commissione Europea di multare pesantemente le quindici compagnie di navigazione che fanno parte del Trans Atlantic Conference Agreement (TACA) (quasi 273 milioni di ecu) è stata accolta favorevolmente dagli esportatori europei, che ora sperano nella formazione di tariffe di nolo per il trasporto di container più adeguate ( del 16 settembre).
L'European Shippers' Council (ESC) ha protestato per anni contro le tariffe applicate dalle compagnie membri del TACA, affermando che hanno abusato della loro posizione dominante per imporre a loro piacimento tariffe di nolo e ostacolando i caricatori che cercavano accordi al di fuori da quelli imposti dall'agreement; questa circostanza è stata però negata dal presidente dell'accordo conferenziale, Olav Rakkenes.
Chris Wels, direttore dell'ESC, ha detto che il TACA può fissare noli a suo piacimento, ma non può impedire ai caricatori di intraprendere trattative con altre compagnie di navigazione. Ha paragonato la situazione a quella di un acquirente di un'autovettura al quale viene imposto il prezzo indicato dal produttore, senza che egli possa contrattarlo con il distributore. E che questa situazione di monopolio sia stata estremamente vantaggiosa per i membri del TACA, a tutto danno dei caricatori, lo dimostra il fatto che mentre nel 1992 le compagnie membri dell'agreement erano in pesante passivo, nel 1996 hanno conseguito cospicui attivi.
Dopo anni di contrasti tra il TACA e le autorità europee, ora si è giunti a un punto decisivo che può sicuramente influenzare il mercato dei noli sul Nord Atlantico. Le compagnie conferenziate hanno capito di dover mutare politica, e probabilmente raggiungeranno un compromesso con Bruxelles. Forse siamo alle battute finali della vicenda. |
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