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La P&O Nedlloyd riduce i transit time e incrementa la capacità di trasporto della sua flotta per rendere più competitivi i propri servizi tra Europa, Asia e Oceania. La sfida tra i grandi vettori marittimi del trasporto container non è infatti solo commerciale, ma anche tecnologica. Per fornire servizi efficienti e con standard qualitativi elevati sono necessarie navi in grado di trasportare sulle lunghe rotte migliaia di teu a velocità sempre maggiori. Alcuni indagini condotte sullo sviluppo della flotta container mondiale hanno previsto che proprio sui collegamenti tra Europa e Far East entreranno in esercizio nel nuovo millennio portacontainer da 8.000 teu in grado di navigare alla velocità di 24 nodi, unità che per contenere il costo del trasporto scaleranno pochi porti alimentando reti di feederaggio regionali. La produzione dell'industria cantieristica deve consentire alle compagnie di navigazione di offrire ai propri clienti servizi affidabili, frequenti e a costi contenuti. Le cinque nuove portacontainer di cui si sta dotando la P&O Nedlloyd, costruite nei cantieri Kvaerner, sono nate per rispondere a queste esigenze. Oggi a Genova è stata battezzata, in omaggio alla città ligure, la P&O Nedlloyd Genoa, quarta nave della serie che tra poche ore partirà alla volta di Gedda entrando a far parte del servizio diretto Mediterraneo-Australia-Nuova Zelanda (scali southbound: Salerno, La Spezia, Fos, Barcellona, Pireo, Fremantle, Melbourne, Sydney, Auckland, Wellington, Lyttelton, Port Chalmers, Melbourne e Fremantle; scali northbound: Singapore, Gedda, Port Said, Pireo, Salerno).
P&O Nedlloyd Genoa, di 30.000 tonnellate di stazza e bandiera britannica, è lunga 209 metri, larga 32, e può trasportare 2.890 teu (di cui 400 reefer) alla velocità di 21 nodi, con punte massime di 22,5 nodi. L'unità segue la P&O Nedlloyd Sydney, la P&O Nedlloyd Jakarta e la P&O Nedlloyd Auckland, consegnate rispettivamente il 24 aprile, il 18 giugno e il 4 settembre di quest'anno, e precede la P&O Nedlloyd Marseilles, che verrà presa in consegna il prossimo 21 dicembre.
John Williams, general manager di P&O Nedlloyd per questa rotta, ha sottolineato l'incremento di efficienza del servizio garantito dall'immissione di queste cinque portacontainer. Sulla rotta La Spezia-Melbourne le vecchie navi della compagnia permettevano un transit time di 30 giorni, che è ora stato portato a 25; nella direzione northbound la riduzione è stata da 34 a 29 giorni. Sul collegamento La Spezia-Auckland si è invece passati da 38 a 31 giorni, mentre nella direzione opposta si è scesi da 43 a 37 giorni. Tempi che - ha affermato - sono estremamente competitivi, visto che quelli del miglior concorrente sono compresi tra 36 e 39 giorni. "Le nuove navi - ha aggiunto - possono inoltre trasportare quasi il doppio del carico rispetto alle vecchie unità ed è stato anche incrementato lo spazio per i container refrigerati".
La crescita della flotta è stata pianificata anche in base a previsioni di crescita del mercato. P&O Nedlloyd è infatti ottimista riguardo all'andamento dei traffici tra Europa e Asia, nonostante il perdurare della crisi dei mercati orientali. All'inizio di quest'anno la compagnia aveva registrato una diminuzione di circa il 10% dei volumi di traffico originato dal continente europeo per quello asiatico; mentre nella direzione westbound era stata rilevata una crescita del 10%. Williams ha sottolineato oggi che i traffici tra Mediterraneo e Australia-Nuova Zelanda sono cresciuti molto negli ultimi cinque anni, e continueranno ad aumentare; l'incremento previsto è del 4-5% southbound e del 3-4% northbound. "D'altronde - ha detto Williams - la difficile situazione economica del sud-est asiatico ha fatto sì che gli esportatori e i trasportatori dell'Australia e della Nuova Zelanda si siano concentrati sul mercato europeo". In particolare, sulla rotta Mediterraneo-Nuova Zelanda, P&O Nedlloyd ha trasportato nel 1997 73.700 teu (27,5% del mercato) nella direzione southbound e 34.400 teu (30% del mercato) in quella northbound, mentre nel 1998 la compagnia prevede di raggiungere la quota di 79.600 teu southbound e quella di 36.000 teu northbound. Con questa linea inoltre P&O Nedlloyd copre circa il 33% della quota export del mercato italiano, contro l'8% dei servizi atlantici e il 10% di quelli Europa-Asia. Le previsioni globali di P&O Nedlloyd per i servizi Europa-Australia-Nuova Zelanda indicano una crescita dell'export verso sud pari a circa il 5%, con un incremento da 262.000 a 275.000 teu (soprattutto prodotti manifatturieri, alimentari e bevande, piastrelle), mentre in direzione nord l'indice di crescita dovrebbe essere del 3,7%, da 132.000 a 137.000 teu (carni congelate, lana, frutta, cuoio, pelli e prodotti lattiero-caseari). Nel '99 si attende ancora un incremento del 5% del traffico southbound e del 4% di quello nella direzione opposta.
Parlando di porti, Williams ha detto che il recentissimo investimento a Cagliari di P&O Ports, che attraverso P&O Australia fa capo al gruppo P&O, non influenzerà i piani di P&O Nedlloyd "che è libera di scegliere il servizio terminalistico migliore". Sollecitato a rispondere sull'utilizzo dei porti italiani, Williams ha comunque aggiunto che Cagliari potrà diventare hub sudeuropeo della compagnia, mentre La Spezia e Salerno continueranno ad essere scali diretti. |
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