Nel primo semestre di quest'anno la compagnia di navigazione National Shipping Company of Saudi Arabia (NSCSA) ha patito una perdita d'esercizio di 22,24 milioni di dollari, che si aggiunge a quella di 9,5 milioni di dollari dell'anno scorso. La società ha un capitale di 533 milioni di dollari che appartiene per il 29 per cento allo Stato dell'Arabia Saudita e il resto a privati.
La compagnia spiega l'aumentato deficit con la diminuzione delle tariffe di nolo, che sono calate anche del 50% sulle principali rotte.
La sua filiale impegnata nel trasporto di prodotti chimici, la NCC, per la caduta dei noli ha lamentato un deficit di 746.000 dollari, mentre l'anno scorso aveva realizzato un utile di 8 milioni di dollari.
La compagnia ha registrato anche minori entrate per il trasporto di petrolio: nel primo trimestre di quest'anno le sue petroliere hanno fatto entrare in cassa 29 milioni di dollari, mentre nell'equivalente periodo dell'anno scorso le entrate avevano totalizzato 33,3 milioni di dollari. La NSCSA attribuisce i minori introiti alla concorrenza di altre compagnie di navigazione che hanno praticato prezzi al ribasso, e alle quali gli organismi governativi sauditi hanno affidato i carichi e alle cui condizioni tariffarie la Saudi Aramco ha dovuto adeguarsi.
Va meglio la situazione nel settore delle navi di linea. Dopo aver noleggiato slot sulle navi del servizio French Asia Line della CMA e della Norasia, ora la compagnia saudita immette nel collegamento Europa - Medio ed Estremo Oriente tre nuove portacontainer da 4400 teu (inforMARE del 20 settembre). La prima, la Saudi Jeddah, ha già effettuato il viaggio inaugurale. Seguiranno in ottobre e nel febbraio 2000 la Saudi Jubail e la Saudi Yanbu.
Le tre unità della NSCSA fanno scalo nel porto di Zeebrugge nel terminal OCHZ. Quando vi ha fatto scalo la prima unità, la Saudi Jeddah, lo scalo belga ha stabilito un record, perché si trattava della più grande portacontainer entrata in porto. |
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