Un corso di accesso al lavoro portuale non risolve il problema degli incidenti sulle banchine, ma è un ulteriore importante passo per formare adeguatamente il personale neoassunto nelle aziende portuali e informarlo dei rischi connessi alla loro nuova attività. Questo concetto è alla base dell'iniziativa assunta a seguito dell'accordo dello scorso 5 gennaio sottoscritto dalle Organizzazioni Sindacali, dall'Associazione Industriali - Sezione Terminal Operators, dall'ASL e dall'Autorità Portuale di Genova ed è stato ribadito oggi nella sede dell'authority portuale genovese durante la presentazione dei corsi dedicati all'informazione e alla formazione di base per l'accesso al lavoro portuale.
I corsi, della durata complessiva di 8 ore, prenderanno il via il prossimo 1° gennaio e avranno inizialmente frequenza mensile. E' previsto un numero massimo di 20 partecipanti, che affronteranno i seguenti temi:
- organizzazione ed assetto del porto
- aspetti caratteristici ai fini della sicurezza delle operazioni e dei servizi portuali
- i soggetti e le procedure operanti nel settore della sicurezza del lavoro
- i rischi connessi con le attività e le operazioni portuali
- le misure generali di prevenzione e di protezione
- gli organi di vigilanza
- aspetti di medicina del lavoro e profili igienico ambientali
I corsi saranno gestiti dall'Ufficio Organizzazione e Formazione dell'Autorità Portuale di Genova, che si avvarrà del supporto tecnico di funzionari dell'Azienda Sanitaria Locale nonché di altri esperti in materia di sicurezza. Saranno utilizzati supporti di comunicazione e di rappresentazione della realtà operativa quali slides e video, tra cui un filmato, realizzato con la collaborazione della RAI sede della Liguria, che si compone di due parti della durata di circa 20 minuti ciascuna: la prima descrive le attività che si svolgono nel porto, partendo dai gates autostradali fino all'interno dei terminal. Nella seconda, a scene di lavoro sulle banchine, sono affiancate immagini di repertorio della RAI relative agli ultimi incidenti avvenuti nel porto di Genova.
I corsi saranno obbligatori e l'intervento sulla formazione d'accesso al lavoro portuale sarà regolamentato in un'ordinanza che sarà emessa dall'Autorità Portuale nei prossimi giorni. Sarà infatti disposto che il rilascio dei permessi di accesso al porto a favore di personale dipendente o comunque utilizzato, anche temporaneamente, da imprese e/o concessionarie ex artt. 16 e 18 legge 84/94 (terminalisti), nonché di imprese iscritte nel registro di cui all'art. 68 C.N. (servizi) e compagnie portuali, sia subordinato alla partecipazione al corso.
E' stato inoltre predisposto un opuscolo informativo e un 'Manuale pratico di sicurezza e igiene del lavoro portuale' che illustra in maniera semplice e chiara le norme di comportamento in ambito portuale.
Ricordando che si tratta della prima iniziativa di questo genere in Italia, il presidente dell'ente portuale Giuliano Gallanti ha spiegato che il pericolo sulle banchine - a differenza di quanto accade per altre attività lavorative - non è immediatamente percettibile. Nel porto di Genova - su un totale di circa 7.000 posti di lavori diretti e 5.000 nell'indotto - sono oltre un migliaio all'anno gli infortuni sul lavoro; per oltre un centinaio di questi la prima prognosi è di oltre 20 giorni. Sono stati otto gli incidenti mortali occorsi negli ultimi quattro anni. |
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