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P&O Ports gestirà a Shell Haven il più grande container terminal del Regno Unito
L'impianto inizierà l'attività nel 2002 e avrà una capacità di movimentazione annua di 3,5 milioni di teu. L'iniziativa darà lavoro a circa 10.000 persone
5 settembre 2000
Il gruppo britannico The Peninsular and Oriental Steam Navigation Company (P&O) ha ufficializzato l'intenzione di realizzare un grande container terminal a Shell Haven, nell'Essex, sull'estuario del Tamigi.
Come anticipato lo scorso 5 febbraio, P&O ha infatti ora reso noto l'accordo raggiunto con la Shell UK Limited (Shell) che sancisce la trasformazione dell'ex raffineria in quello che sarà il più grande terminal contenitori del Regno Unito. L'impianto verrà gestito dalla P&O Ports, la società terminalistica che fa capo al gruppo britannico.
Una volta completato, il terminal avrà una capacità di movimentazione annua di 3,5 milioni di teu e darà lavoro, insieme con le attività correlate, a circa 10.000 persone. I 3.000 metri di banchina consentiranno di accogliere contemporaneamente 10 navi portacontainer.
L'area su cui sorgerà l'impianto, che si estende per 1.500 acri, sarà dotata di servizi di distribuzione sia marittimi che stradali e ferroviari. Vi saranno installate anche attività commerciali ed industriali.
L'accordo prevede che P&O acquisisca l'area dove verrà realizzato il terminal, la cui attività inizierà nel 2002.
Shell sta intanto avviando un programma di dismissione, demolizione e bonifica per preparare l'area all'insediamento della nuova attività.
«Con l'attuale tasso di crescita - ha spiegato il presidente di P&O Lord Sterling - i porti container del Regno Unito avrebbero saturato la propria capacità nei prossimi tre-cinque anni. Per continuare a beneficiare della sua posizione al cuore dei traffici mondiali il Paese ha bisogno di un significativo incremento delle infrastrutture terminalistiche dedicate ai container, e Shell Haven garantisce questa crescita».
Paul Skinner, group managing director del gruppo Royal Dutch/Shell e amministratore delegato di Oil Products ha dichiarato che «questo è un passo significativo nella recupero di Shell Haven. Shell ha lavorato insieme con gli amministratori locali per assicurare un futuro all'area e crediamo che l'accordo con P&O, che ha grande esperienza nello sviluppare questi progetti, sia un'importante pietra miliare nel raggiungimento di questo obiettivo».
Entusiasta anche Sir Brian Shaw, presidente della Port of London Authority, che ha rilevato come per qualche tempo la capacità di crescita del porto londinese sia stata frenata dalla mancanza di aree idonee ad accogliere infrastrutture di questo tipo. «Questo progetto - ha detto Shaw - apre la strada a nuovi traffici internazionali, su scala raramente vista nella parte sudorientale del Regno Unito negli ultimi cinquant'anni».
P&O Ports è attualmente presente nel Regno Unito nel Southampton Container Terminal, di cui possiede il 51% del capitale (il 49% è dell'Associated British Ports), e nella Tilbury Container Services, di cui detiene il 34% del capitale (altri azionisti sono la Forth Ports e l'Associated British Ports).
Queste due società hanno movimentato nel 1999 rispettivamente 930mila e 250mila teu.
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