
Ieri il Dipartimento dell'Interno ha presentato l'ordinanza
“Unleashing American Offshore Energy” che ha l'obiettivo
di incrementare notevolmente la produzione offshore di petrolio e
gas rimpiazzando entro l'ottobre 2026 il “National Outer
Continental Shelf Oil and Gas Leasing Program” per il periodo
2024-2029 definito dall'amministrazione del precedente presidente
Joe Biden con un nuovo undicesimo programma per lo sfruttamento dei
giacimenti offshore di petrolio e di gas nel periodo 2026-2031. Il
nuovo piano - ha sottolineato il Dipartimento statunitense -
riflette «il continuo impegno dell'amministrazione Trump nel
ripristinare il predominio energetico americano sostituendo il più
limitato piano di concessioni offshore mai pubblicato da
un'amministrazione con uno che risponda pienamente al crescente
fabbisogno energetico della nazione».
Il nuovo programma presentato ieri dal DOI include fino a 34
potenziali vendite di concessioni offshore in 21 delle 27 aree della
piattaforma continentale esterna che coprono circa 514 milioni di
ettari, tra cui 21 aree al largo dell'Alaska, sette nel Golfo del
Messico e sei lungo la costa del Pacifico.
«La produzione offshore di petrolio e gas - ha evidenziato
il segretario dell'Interno, Doug Burgum, presentando il nuovo
programma - non avviene dall'oggi al domani. Ci vogliono anni di
pianificazione, investimenti e di duro lavoro prima che i barili
raggiungano il mercato. L'amministrazione Biden ha posto un freno
alle concessioni offshore di petrolio e gas e ha paralizzato a lungo
il flusso della produzione offshore americana. Procedendo con lo
sviluppo di un piano di concessioni solido e lungimirante,
garantiamo che l'industria offshore americana continui ad essere
forte, che i nostri lavoratori continuino ad essere occupati e che
la nostra nazione mantenga la sua supremazia energetica per i
decenni a venire». «La produzione offshore di petrolio e
gas richiede una visione a lungo termine, una politica costante e la
fiducia delle aziende nell'investire nell'energia americana»,
ha aggiunto Jarrod Agen, direttore esecutivo del National Energy
Dominance Council (NEDC), il nuovo ufficio governativo istituito a
febbraio da Donald Trump con lo scopo di consigliare la presidenza
circa le misure per incrementare la produzione di energia e
assicurare il predominio energetico americano. «Per anni - ha
sottolineato Agen - questa fiducia è stata indebolita dalle
fallimentari politiche sulle concessioni dell'amministrazione Biden.
Reintroducendo un vero piano per le concessioni, stiamo
ripristinando la sicurezza energetica, salvaguardano i posti di
lavoro americani e rafforzando la capacità del Paese di
essere leader nel settore energetico per i prossimi decenni».
Annunciando la nuova ordinanza, il DOI ha ricordato che al primo
settembre scorso il Bureau of Ocean Energy Management amministrava
2.073 concessioni petrolifere e gassiere offshore attive, che
coprono circa 4,5 milioni di ettari, e che la produzione offshore
rappresenta circa il 15% della produzione petrolifera nazionale.
Inoltre, il Dipartimento ha ricordato che si stima che la
piattaforma continentale esterna contenga circa 68,8 miliardi di
barili di petrolio e 229 trilioni di piedi cubi di gas naturale
ancora da scoprire.