Il gruppo sudcoreano Hyundai Engineering & Construction (HDEC) ha annunciato oggi il proprio piano di salvataggio finanziario, che prevede il reperimento di 1,29 trilioni di won (1,14 miliardi di dollari), e che comprende l'intervento finanziario del fondatore della Hyundai Chung Ju-yung e di suo figlio Mong-hun, che attualmente guida il gruppo.
Il piano stabilisce la fuoriuscita dal gruppo HDEC dell'azienda navalmeccanica Hyundai Heavy Industries (HHI) - che già gode di autonomia operativa - entro la fine del prossimo anno, e non a metà 2002 come inizialmente previsto. Questa operazione sarà condotta dopo la vendita della Hyundai Electronics Industries Co., prevista nella prima metà del 2001, in cui Chung, Hyundai Merchant e altre società del gruppo detengono una quota pari al 19,13% del capitale.
Il piano per il risanamento dei conti prevede anche la cessione di partecipazioni e di beni, tra cui la quota del valore di 29 miliardi di won della HDEC nella Hyundai Merchant Marine (HMM). Non farà invece probabilmente parte del programma la cessione per 165 miliardi di won dell'edificio a Seul sede della HDEC, a causa del parere negativo delle società del gruppo.
Dopo la fuoriuscita delle aziende del settore elettronico e della cantieristica navale, alla Hyundai - il maggiore chaebol (raggruppamento d'imprese) sudcoreano in termini di beni - rimarranno 14 imprese, tra cui la HDEC e la Hyundai Merchant Marine, e scenderà al quinto posto della graduatoria delle più grandi chaebol nazionali, alle spalle del gruppo motoristico Hyundai.
Il piano è stato accolto tiepidamente dagli analisti finanziari, che prevedono il protrarsi dei problemi di liquidità del gruppo anche nei prossimi mesi. |
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