Molte società di tutto il mondo hanno registrato nel 2000 il proprio miglior bilancio. Tra queste c'è anche la Neptune Orient Lines (NOL) di Singapore, a cui fa capo la compagnia di trasporto marittimo containerizzato APL.
NOL ha infatti reso noti oggi i risultati finanziari conseguiti nello scorso anno, che mostrano un utile record di 178 milioni di dollari, contro i 94 milioni di dollari del 1999, quando aveva peraltro goduto di profitti straordinari per 66 milioni di dollari derivanti soprattutto dalla vendita della statunitense Stacktrain. Il fatturato di gruppo è stato di 4,7 miliardi di dollari (+9%), di cui l'81% è stato procurato dalle attività di APL, il 10% da quelle di APL Logistics e il 9% dagli altri rami di attività della NOL. L'EBITDA è stato di 593 milioni di dollari, con un incremento del 56% sui 381 milioni di dollari del 1999. Anche l'EBIT (Earnings Before Interest expenses and Tax) è cresciuto fortemente, totalizzando 349 milioni di dollari (+169%). Nel secondo semestre dello scorso anno il gruppo ha registrato un incremento del 13% del fatturato rispetto al semestre precedente.
Commentando il bilancio, il presidente del gruppo di Singapore, Flemming R Jacobs, ha detto che il risultato è basato sul buon andamento di tutti i settori, da quello del trasporto container, alla logistica, al comparto cisterniero. «Rate di nolo e volumi più elevati nei business di linea e tanker - ha detto - hanno certamente contribuito, ma la nuova struttura organizzativa e la nostra costante attenzione ai costi e all'operatività hanno avuto un significativo impatto».
La filiale APL ha realizzato nel 2000 un giro d'affari di 3,8 miliardi di dollari, contro 3,3 miliardi di dollari nel 1999. L'EBIT è risultato di 284 milioni di dollari (+64%). La compagnia ha trasportato lo scorso anno 1.238.500 container da 40' (+10%), contro 1.238.500 feu nel 1999. Il mercato americano ha totalizzato 654.000 feu, quello asiatico 429.000 feu e quello europeo 283.000 feu.
«Il traffico container - ha commentato Jacobs - cresce ogni anno e pur non avendo incrementato la nostra capacità negli ultimi anni ora ci accingiamo a farlo. Abbiamo emesso ordinativi per incrementare di circa un terzo la capacità della nostra flotta nei prossimi due anni, sfruttando i favorevoli prezzi delle nuove costruzioni per rinnovare la flotta e prepararci per le necessità future. La maggior parte delle nostre nuove navi saranno noleggiate e quindi fuori dal bilancio. Il nostro programma è inoltre accuratamente coordinato con quelli dei nostri partner della The New World Alliance (TNWA), per assicurare un impiego ordinato delle navi».
APL, che ha registrato lo scorso anno un incremento medio del 67% del costo del combustibile, ha inoltre puntato molto sulle nuove tecnologie, in particolare su internet. «Metà delle operazioni che avvengono attraverso il nostro portale internet - ha spiegato Jacobs - riguardano richieste circa lo stato delle spedizioni. Con circa 150.000 transazioni al mese durante il 2000, in costante crescita, presto noi arriveremo a risparmiare circa un milione di telefonate all'anno». Non si tratta solo di un risparmio di costi - ha specificato - ma anche del vantaggio derivante dall'impiegare diversamente il personale che, non dovendo più rispondere continuamente al telefono, può occuparsi con più profitto di altri business.
Per il 2001 Jacobs prevede che APL possa ottenere risultati analoghi a quelli del 2000.
Nel settore logistico, APL Logistics (APLL) ha registrato nel 2000 un fatturato di 479 milioni di dollari (+29%) e un EBIT di 37 milioni di dollari (+12%). Il nuovo amministratore delegato della società, Dick Metzler, nominato lo scorso giugno, ha ricordato che all'inizio dell'anno APL Logistics ha acquisito la GATX Logistics (inforMARE dell'8 gennaio) ed ha sottolineato le ampie possibilità di crescita offerte dal settore. «Ci attendiamo forti entrate nel 2001 - ha detto - derivanti sia dalle acquisizioni che dalla realizzazione di business logistici».
Il settore del trasporto di prodotti petroliferi, in cui opera la American Eagle Tankers (AET), ha ottenuto nel 2000 un EBIT di 45 milioni di dollari, contro un passivo di 5 milioni di dollari nel 1999. Il fatturato ha raggiunto i 333 milioni di dollari, contro 243 milioni di dollari nel 1999. La compagnia dispone di una flotta di 22 Aframax che hanno un'età media di sei anni, contro i 12 della flotta mondiale del settore, e che operano nel Golfo USA. AET ha ordinato due Very Large Crude Carriers (VLCC) e due cisterne Aframax che saranno consegnate nel 2002. La compagnia possiede anche quattro unità portarinfuse, settore dal quale ha intenzione di uscire. |
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