Continua il rapido sviluppo dei porti cinesi, che godono della spinta dell'economia nazionale, in relativa crescita rispetto al ristagno e all'indebolimento registrato negli altri paesi asiatici. Nei primi undici mesi di quest'anno il traffico container nel porto cinese di Ningbo è stato pari ad oltre un milione di teu, con un incremento del 32% rispetto allo stesso periodo del 2000. Lo scalo di Ningbo, in notevole ascesa, ha inoltre incrementato la sua capacità di movimentazione delle merci ad oltre 100 milioni di tonnellate all'anno, diventando - con esclusione di Hong Kong - il terzo scalo cinese per capacità dopo i sistemi portuali di Shanghai e Guangzhou.
Il porto di Ningbo è formato da tre aree portuali: Ningbo, Zhenghai e Beilun. In quest'ultima si è insediata nello scorso giugno la Hutchison Port Holdings (HPH), società terminalista del gruppo Hutchison Whampoa di Hong Kong, che ha acquisito per 118 milioni di dollari dalla Ningbo Port Authority (NPA) il 49% della joint venture incaricata di realizzare la seconda fase della costruzione dell'area portuale di Beilun. Il progetto prevede un investimento di due miliardi di yuan (242 milioni di dollari). La seconda fase del progetto comprende un'area di 744.000 metri quadrati su cui sorgeranno tre banchine dedicate al traffico container, con una lunghezza di banchina complessiva di 900 metri ed una profondità dei fondali di 13,5 metri.
Nei primi undici mesi di quest'anno intanto il porto cinese di Xiamen ha movimentato 1,17 milioni di teu, con un incremento del 20,6% rispetto allo stesso periodo del 2000.
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