Le giapponesi NKK Corporation e Hitachi Zosen Corporation hanno siglato oggi l'accordo che prevede la fusione delle rispettive divisioni di cantieristica navale. L'intesa era stata preannunciata nello scorso febbraio (inforMARE del 23 febbraio 2001). Dalla fusione nascerà il prossimo 1° ottobre una joint venture 50:50 che sarà denominata Universal Shipbuilding Corporation. Il capitale iniziale sarà di 55 miliardi di yen (432 milioni di dollari) e gli assets ammonteranno a 160 miliardi di yen.
La nuova società avrà una capacità produttiva annua di circa 1,5 milioni di tonnellate di stazza lorda ed un obiettivo di fatturato annuo di 150 miliardi di yen. NKK e Hitachi Zosen prevedono inoltre che Universal Shipbuilding possa ottenere un utile ante imposte di 8 miliardi di yen nel suo terzo anno d'attività.
I dipendenti saranno 3.200, contro gli attuali 3.400 delle divisioni navalmeccaniche dei due gruppi. La riduzione del personale avverrà progressivamente entro il prossimo ottobre.
Universal Shipbuilding gestirà cinque dei sei stabilimenti cantieristici di cui dispongono attualmente i due gruppi. NKK e Hitachi Zosen hanno infatti deciso di fondere le attività dei due cantieri che ora operano nella baia di Tokyo.
Dalla fusione ci si attende a breve termine una riduzione dei costi operativi di 5 miliardi di yen, dei costi fissi di 1,5 miliardi di yen e dei costi variabili di 3,5 miliardi di yen.
Il senior vice presidente della NKK, Takehiko Kamijo, diventerà presidente della nuova joint venture.
Il presidente della NKK, Yoichi Shimogaichi, ha detto che uno dei fattori determinanti che hanno condotto alla decisione di fondere le divisioni navalmeccaniche è stata la considerazione che le industrie navali cinesi sono destinate ad essere i principali competitori dei cantieri sudcoreani, scavalcando così gli stabilimenti giapponesi. Shimogaichi ha sottolineato che attualmente l'attività cantieristica dei due gruppi è consistente, grazie alle commesse incamerate, che assicurano lavoro per i prossimi due o tre anni. Un aiuto viene anche dalla debolezza della valuta giapponese, che rende concorrenziali le produzioni dei cantieri navali nazionali. I due gruppi - ha però affermato il presidente della NKK - hanno ritenuto che questo fosse il momento idoneo per effettuare l'operazione di fusione. |
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