I gruppi P&O e Shell hanno presentato formale richiesta per trasformare il sito su cui sorgeva una raffineria a Shell Haven, nel Thurrock (Essex), nel più grande porto container del Regno Unito (inforMARE del 5 febbraio 2000).
Il progetto, denominato London Gateway, è collocato nell'ambito dell'area di riconversione Thames Gateway Regeneration che, quando sarà completamente sviluppata, è previsto generi ben 16.500 nuovi posti di lavoro.
Il progetto portuale comprende la realizzazione di un container terminal, con 2.300 metri lineari di banchina, capace di movimentare 3,5 milioni di teu all'anno e di un terminal ro-ro in grado di accogliere contemporaneamente due navi. Il piano prevede inoltre l'impiego commerciale di un'area 10 milioni di metri quadrati, su cui è previsto l'insediamento di attività industriali, manifatturiere e di distribuzione.
L'area portuale è già collegata alla rete ferroviaria, ma i due gruppi intendono potenziare i servizi, per far sì che il 30% del traffico generato dal porto transiti su rotaia.
«Prevediamo - ha detto il manager della P&O Alistair Baillie - che gli attuali container terminal del Regno Unito raggiungeranno la piena capacità tra circa cinque anni. London Gateway offre un'opportunità non solo per compensare questo limite, ma anche per sviluppare un centro di attività e di commercio integrato che attragga importanti imprese in questa parte dell'Essex ed incoraggi ulteriori recuperi lungo il corridoio del Tamigi» .
Baillie ha detto che negli ultimi 18 mesi P&O e Shell hanno condotto una serie di studi sull'impatto ambientale del progetto. «Siamo convinti - ha spiegato - che London Gateway non solo darà molti benefici di tipo economico e sociale al Regno Unito, ma sarà anche sviluppato in maniera ambientalmente sostenibile e responsabile».
Il progetto passerà ora al vaglio delle autorità pubbliche. Obiettivo di P&O è di iniziare i lavori nel 2003. |
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