Il BIMCO - la principale associazione di armatori privati del mondo, che conta circa 2.600 membri - ha in programma per questa settimana una serie di incontri a Washington con le istituzioni americane sul problema della sicurezza, che ha già sollevato le perplessità sia del BIMCO che di altre importanti organizzazioni del settore marittimo (inforMARE del 29 agosto 2002).
I rappresentanti del BIMCO esporranno le loro preoccupazioni circa l'impatto sul mondo armatoriale delle misure di sicurezza predisposte dagli Stati Uniti. Sono in agenda meeting con i vertici dell'U.S. Customs Service, dell'Immigration and Naturalization Service (INS), dello State Department Visa Office, dell'U.S. Senate Surface Transportation and Merchant Marine Sub-Committee, dell'U.S. House Coast Guard and Merchant Marine Sub-Committee, dell'U.S. Coast Guard, della Maritime Administration e del Department of Transportation.
«Questa - ha spiegato il presidente dell'associazione armatoriale, Michael Everard - è una visita molto importante negli Stati Uniti non solo per il BIMCO e per i suoi membri, ma anche per l'intera comunità dello shipping. C'è una serie di importanti problemi di sicurezza attualmente allo studio negli USA che avranno un impatto diretto sullo shipping e sul commercio con il Nord America. Visto che il BIMCO rappresenta oltre il 65% della flotta mercantile mondiale, che si traduce in oltre 510 milioni di tonnellate di portata lorda, il nostro apporto è importante per dare una direzione a queste discussioni».
Everard ha precisato che agli incontri di Washington parteciperanno il presidente designato del BIMCO, C.C. Tung, attuale presidente dell'OOCL, il rappresentane dell'associazione negli Stati Uniti, William Kime, il presidente della U.S. Chamber of Shipping, Joseph Cox, il segretario generale del BIMCO, Truls W. L'orange, e il vice segretario generale del BIMCO, Ove C. Tvedt. |
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