La Commissione Europea ha annunciato oggi che chiederà agli otto Stati dell'Unione che hanno firmato accordi bilaterali "open sky" nel settore del trasporto aereo con gli Stati Uniti di attivare le procedure per la denuncia di tali accordi, in modo da ottemperare nel più breve tempo possibile alle recenti pronunce della Corte di Giustizia (
inforMARE del
5 novembre 2002).
La Commissione ha sottolineato di ritenere che le pronunce della Corte abbiano tra l'altro rilevanti implicazioni non solo sugli accordi cui si riferiscono ma, più complessivamente, per tutti gli accordi bilaterali attualmente in vigore nel settore dei servizi aerei, nonché ai fini della negoziazione di nuovi accordi internazionali. L'esecutivo europeo ha quindi chiesto agli Stati membri di astenersi dal contrarre obblighi internazionali di qualsiasi natura nel campo dei trasporti aerei finché non sia stata assodata la loro compatibilità col diritto comunitario ed ha inoltre sollecitato i governi europei a prendere le opportune iniziative per avviare al più presto i negoziati con gli USA per la sostituzione degli accordi attualmente in vigore e pervenire, nel rispetto delle regole e senza turbative, all'instaurazione di un autentico mercato liberalizzato del traffico aereo transatlantico. La Commissione ha inoltre esortato a dare la massima priorità anche ai negoziati con la Russia e il Giappone, partner di rilievo dell'UE.
«La Commissione - ha commentato il vicepresidente dell'esecutivo europeo, Loyola de Palacio - ha dato oggi un chiaro segnale per una più stretta cooperazione tra gli Stati dell'Unione per quanto riguarda gli accordi internazionali nel settore dell'aviazione. Sul piano giuridico la pronuncia della Corte Europea implica che gli Stati membri non possono più concludere accordi bilaterali procedendo in ordine sparso, perché molti aspetti importanti del trasporto aereo sono attualmente disciplinati dal diritto comunitario».