Showa Shell Sekiyu K.K., società partecipata con il 50% dal gruppo Shell, Mitsubishi Corporation e Shutoken CO-OP Consumers' Cooperative Union (CO-OP), la principale associazione di consumatori giapponese, hanno avviato oggi l'impiego sperimentale del combustibile Gas to Liquids (GTL) Transport Fuel della Shell. Il nuovo prodotto alimenta tre veicoli della CO-OP e la prova avrà una durata di sette mesi. Il combustibile è già stato sperimentato la scorsa estate a Berlino e Londra.
Il GTL Transport Fuel - ha spiegato Shell - è un combustibile sintetico derivato dal gas naturale invece che dal petrolio greggio; può essere utilizzato per alimentare i motori diesel convenzionali e può essere mischiato con il normale gasolio per autotrazione. Il nuovo combustibile - ha sottolineato il gruppo petrolifero - ha un numero molto elevato di cetano (un'unità misura delle performance di combustione dei motori diesel) ed ha livelli di emissione di inquinanti molto contenuti.
Due dei tre veicoli utilizzati per il test sono alimentati con una miscela di GTL Transport Fuel e di gasolio convenzionale e sono impiegati per effettuare consegne nelle aree di Tokyo, Kanagawa e Saitama
«Le miscele di GTL Transport Fuel - ha detto il direttore esecutivo di CO-OP, Shiro Wakamori - possono essere utilizzate nei nostri attuali motori diesel senza investimenti in nuovi impianti ed ottenendo una soluzione conveniente per ridurre le emissioni di inquinanti».
Lo scorso mese Shell aveva annunciato che la filiale Qatar Shell GTL Ltd. investirà cinque miliardi di dollari nella realizzazione di un impianto GTL in Qatar. Shell ha già insediato un impianto analogo, ma di dimensioni minori, a Bintulu, in Malaysia, che è attivo da dieci anni e produce 12.500 barili al giorno di combustibili e prodotti speciali. Il nuovo stabilimento in Qatar produrrà a regime circa 140.000 barili di GTL.
Intanto sabato scorso a Riyadh un consorzio guidato dalla
Shell Exploration Company B.V. ha siglato un accordo per l'esplorazione e lo sfruttamento di giacimenti di gas naturale in Arabia Saudita. Shell detiene il 40% del consorzio, mentre Saudi Arabian Oil Company e Total Ventures Saudi Arabia hanno ciascuna una quota del 30%. Entro la fine di quest'anno il consorzio sarà trasformato in una joint venture.