Lo scorso anno il porto di Vancouver ha registrato un traffico merci di 66,7 milioni di tonnellate, con una progressione del 6,2% rispetto al 2002 (
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22 gennaio 2003). Le merci e rinfuse secche si sono attestate a 44,2 milioni di tonnellate (+7%), i prodotti petroliferi a 4,2 milioni di tonnellate (+4%) e le altre rinfuse liquide a 6,8 milioni di tonnellate (+5%). Il traffico di prodotti forestali è stato di 7,6 milioni di tonnellate (+3%), quello di prodotti chimici è ammontato a 2,4 milioni di tonnellate, un volume lievemente superiore a quello del 2002.
Nel 2003 lo scalo canadese ha stabilito il proprio nuovo record di traffico container con un totale di 1.539.058 teu, con un incremento del 5,6% rispetto al 2002, anno in cui il traffico container registrò un sensibile balzo in avanti rispetto agli anni precedenti. Gli sbarchi di container sono ammontati a 748.251 teu (+1,4%), gli imbarchi a 790.807 teu (+9.8%).
Commentando i dati del traffico portuale, ieri il presidente e amministratore delegato della Vancouver Port Authority (VPA), Gordon Houston, ha detto che il porto di Vancouver sta realizzando nuove infrastrutture portuali per catturare il traffico di sei milioni di teu che - secondo le previsioni - dovrà essere gestito dai porti della British Columbia entro il 2020. «Si prevede - ha detto - che i volumi containerizzati sulla costa del Pacifico del Nord America cresceranno più del doppio nei prossimi 15 anni e il porto di Vancouver e gli altri porti della British Columbia sono localizzati in maniera ideale per catturare una quota predominante di quest'attività». «Ritengo - ha aggiunto - che quella del trasporto sarà prossimamente l'industria a più elevato tasso di crescita della provincia».