Gli Stati Uniti e la Commissione Europea, nell'ambito dell'EC-US Joint Customs Co-operation Committee, hanno adottato oggi una serie di misure per incrementare gli standard minimi di security relativi ai traffici containerizzati tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti nell'ambito dell'accordo tra l'UE e l'amministrazione doganale statunitense stipulato nello scorso aprile (
inforMARE del
23 aprile 2004).
Le misure includono la costituzione di un network per lo scambio di informazioni, l'accordo sui requisiti minimi applicabili a tutti i porti europei che intendono partecipare al programma Container Security Initiative (CSI) dell'amministrazione doganale USA e l'identificazione delle best practices relative i controlli di sicurezza nei traffici internazionali. Le misure - ha precisato Bruxelles - includono un progetto pilota incentrato sui trasporti che transitano sia negli Stati Uniti che nell'Unione Europea in vista di un'iniziativa sperimentale incentrata sull'attività di transhipment, per valutare la fattibilità dello scambio di informazioni sui carichi che vengono trasbordati e sulle merci che rimangono a bordo delle navi.
Unione Europea e Stati Uniti hanno stabilito di costituire un gruppo di lavoro di esperti incaricati di individuare iniziative innovative in materia di security dei traffici containerizzati.
Intanto l'US Customs and Border Protection (CBP) ha annunciato che la Container Security Initiative, il programma di sicurezza che prevede che il controllo dei container diretti negli Stati Uniti avvenga nei porti esteri di imbarco, è ormai operativo in 32 porti mondiali, e precisamente negli scali di Halifax, Montreal, Vancouver, Rotterdam, Le Havre, Bremerhaven, Amburgo, Anversa, Zeebrugge, Singapore, Yokohama, Tokyo, Nagoya, Kobe, Hong Kong, Göteborg, Felixstowe, Liverpool, Southampton, Thamesport, Tilbury, Genova, La Spezia, Napoli, Gioia Tauro, Busan, Durban, Port Klang, Tanjung Pelepas, Pireo, Algeciras e Laem Chabang.