Nel primo semestre di quest'anno il numero degli atti di pirateria sui mari del mondo è sceso del 30% circa. Sono stati infatti compiuti 127 assalti a navi, contro i 182 della prima metà del 2004. Lo ha reso noto ieri l'International Maritime Bureau (IMB), precisando che nel periodo gennaio-giugno di quest'anno sono stati effettuati 92 abbordaggi, sono state sequestrate sei navi e sono stati presi in ostaggio 176 membri degli equipaggi.
Un terzo di tutti gli attacchi è stato effettuato in Indonesia, dove sono avvenuti 42 assalti.
Pur rilevando la diminuzione complessiva degli atti di pirateria, IMB ha sottolineato il deterioramento della situazione in alcune aree, in particolare in Somalia dove, nei soli ultimi tre mesi, sono avvenuti otto violenti assalti da parte di pirati armati e dotati di granate. «I pirati che operano al largo della costa della Somalia - ha detto il direttore di IMB, Pottengal Mukundan - sono diventati sempre più audaci e normalmente prendono di mira navi ben al di fuori delle acque territoriali e le costringono ad avvicinarsi verso una costa che non conosce alcuna legge. Le richieste di riscatto sono più alte che mai e le trattative per il rilascio delle navi e degli equipaggi sovente sono difficili e prolungate. La mancanza assoluta di un rafforzamento delle misure per far rispettare la legge nella zona sta lasciando troppe navi e troppi marittimi senza alcuna protezione».
IMB ha registrato anche una ripresa degli atti di pirateria negli Stretti di Malacca, cessati nei mesi successivi allo tsunami che ha colpito l'area lo scorso 26 dicembre: dallo scorso febbraio si sono infatti verificati otto violenti assalti.