Oggi l'International Transport Workers' Federation (ITF) chiederà al dipartimento britannico dei Trasporti di aprire un'inchiesta sull'intervento di alcuni addetti alla sicurezza privati avvenuto nei giorni scorsi a bordo di un traghetto dell'Irish Ferries in un porto britannico (
inforMARE del
25 novembre 2005).
ITF ha espresso preoccupazione «per la facilità con la quale guardie private sono salite sulla
Isle of Inishmore a Pembroke e sulla
Ulysses a Holyhead confuse tra i passeggeri». «Secondo quanto è stato riferito - ha affermato ITF - hanno indossato le loro uniformi nelle toilette della
Isle of Inishmore prima di salire sui ponti delle navi per contribuire alla sostituzione dell'equipaggio, che stava tranquillamente lavorando, con personale più a buon mercato proveniente dall'Europa dell'Est».
«I resoconti relativi ad una squadra di sicurezza non identificata che è salita a bordo di queste navi di bandiera irlandese - ha detto il presidente della sezione Marittimi di ITF, Brian Orrell - sono molto preoccupanti. Con la loro improvvisa e immotivata apparizione sia i passeggeri che l'equipaggio devono essersi chiesti se erano sotto attacco. In effetti sembra che la compagnia abbia attuato un'irruzione sulle sue stesse navi. Ciò solleva gravi quesiti: è stata mancanza di sicurezza? Se lo è stata, com'è potuta accadere con normative internazionali su navi e i porti relative alla salvaguardia e sicurezza a bordo delle navi».
Da parte sua l'amministratore delegato di Irish Ferries, Eamonn Rothwell, ha ribadito ieri la posizione della compagnia. Irish Ferries - ha sottolineato - non beneficia di aiuti di Stato e la gran parte dei suoi azionisti è costituita da fondi pensione irlandesi. «Il fatto che i marittimi irlandesi siano tra il 50% e il 60% più costosi rispetto ad altri marittimi, l'arrivo di compagnie aeree low-cost e il rilevante aumento del prezzo del fuel - ha spiegato - tutto ciò significa che Irish Ferries non farà alcun profitto, dopo il 2007, se non potremo attuare una radicale trasformazione». «Il 95% di tutte le navi che scalano i porti della Repubblica d'Irlanda - ha aggiunto - impiega equipaggi esteri. Vogliamo bandire le navi da crociera che arrivano a Dublino, le navi che sbarcano petrolio e cereali, le portacontainer e gli altri operatori dei traghetti? O vogliamo solo distruggere la competitività di Irish Ferries?».