
La Regione Liguria ha organizzato e finanziato - con circa 1,5 milioni di euro - una serie di corsi di formazione per il conseguimento di 39 qualifiche professionali tra cui quelle di addetto amministrativo portuale, operatore della cantieristica da diporto e navale, addetto ai servizi turistici di bordo. I corsi delle professioni del mare si affiancano a percorsi di formazione professionale più "tradizionali", come estetista, elettricista, meccanico, muratore o cuoco.
I ragazzi che termineranno la terza media a giugno - ha comunicato oggi l'ente regionale - possono iscriversi (entro il 25 gennaio) a uno di questi corsi (presso centri di formazione accreditati presenti in tutte e quattro le Province), in alternativa alla scelta di frequentare un istituto superiore o un liceo. Al termine dei tre anni gli studenti avranno in mano una qualifica valida su tutto il territorio nazionale e nell'ambito dell'Unione Europea, che darà loro diritto ad accedere ad un diploma professionale, a percorsi di formazione superiore e a corsi universitari.
Per iscriversi ai corsi occorre compilare un modulo disponibile nelle scuole medie, nei Centri per l'impiego delle Province e presso gli sportelli Informalavoro.
«Con questo stanziamento - ha detto il vicepresidente della giunta regionale e assessore all'Istruzione e alla Formazione, Massimiliano Costa - diamo attuazione al "Polo formativo dell'Economia del mare", costituito ufficialmente l'estate scorsa. Adesso, attraverso il coinvolgimento delle Province, presentiamo agli studenti e alle famiglie l'offerta completa dei corsi».
Venti dei trentanove corsi riguardano le professioni legate all'economia del mare, con particolare riferimento alle realtà territoriali in cui i corsi si svilupperanno: alla Spezia, ad esempio, i corsi saranno incentrati sulla nautica da diporto, mentre a Savona saranno i servizi legati al trasporto marittimo. «Obiettivo di una tale articolazione - ha spiegato Costa - è fare in modo che ogni territorio possa esprimere al meglio le sue peculiarità ed eccellenze, trasferendo saperi sulle nuove generazioni».