Ieri il viceministro delle Finanze e dei Trasporti di Singapore, Lim Hwee Hua, nel corso di un'audizione presso il comitato parlamentare per il controllo delle spese, ha sottolineato come il porto di Singapore abbia tratto alcuni insegnamenti dall'abbandono dello scalo da parte del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, leader mondiale del trasporto marittimo containerizzato, avvenuto nel 2000, e del gruppo armatoriale taiwanese Evergreen, avvenuto nel 2002. «Da allora - ha detto Hwee Hua - PSA (il gruppo terminalista che gestisce gran parte del porto di Singapore, ndr) ha aumentato la sua competitività con un continuo controllo dei costi, con un aumento della produttività e, cosa più importante, rispondendo proattivamente alle richieste dei clienti. I loro sforzi hanno dato risultati tangibili. Tra il 2001 e il 2005 il traffico movimentato da PSA è cresciuto di circa il 40% e nell'esercizio finanziario 2005 PSA ha goduto di un consistente profitto di oltre 1,2 miliardi di dollari di Singapore. Le attività portuali a Singapore, che contribuiscono alla maggioranza degli utili del gruppo, hanno registrato una forte crescita del 21,4%».
«Abbiamo mantenuto la nostra posizione di porto più trafficato del mondo per tonnellaggio delle navi - ha sottolineato il viceministro - con un tonnellaggio complessivo cresciuto del 10% a 1,15 miliardi di tonnellate. Singapore è stato anche il porto di bunkeraggio leader, con una crescita dell'8% delle vendite di bunker che sono salite a 25,5 milioni di tonnellate, il doppio rispetto al nostro più diretto concorrente. Ma soprattutto Singapore ha superato Hong Kong riguadagnando nuovamente la posizione di porto container più trafficato del mondo, leadership persa dal 1998. Nel 2005 il porto di Singapore ha movimentato 23,2 milioni di teu. Il nostro traffico cresce quasi del 9% e va molto meglio rispetto al 2% registrato da Hong Kong, il 4% del porto di Tanjung Pelepas e il 6% di Port Klang. Se i traffici mondiali continueranno a correre e a sostenere la crescita del trasporto marittimo dei container del 6% circa all'anno, prevediamo che la movimentazione raddoppierà in un periodo di circa 12 anni. Per quanto riguarda la pianificazione abbiamo quindi programmato che i nostri porti abbiano la capacità per movimentare 50 milioni di teu nel 2018».
Spiegando i motivi che hanno indotto PSA a rinunciare al takeover sul gruppo britannico P&O, che opera attività portuali in tutto il mondo attraverso la filiale P&O Ports (
inforMARE del
10 febbraio 2006), Lim Hwee Hua detto che, «anche se l'acquisizione avrebbe aiutato PSA ad espandersi in nuovi mercati, nell'ambito di una crescente concorrenza nel settore, nondimeno, una volta che la somma offerta per P&O è diventata più elevata, PSA, dopo un attento esame, ha deciso che non sarebbe stato suo interesse fare una contro-offerta più elevata per comprare P&O». Secondo il viceministro, «il mercato internazionale dei porti offre ancora molte opportunità». «Sono sicuro - ha aggiunto - che PSA continuerà a guardarsi intorno in cerca di progetti interessanti per aumentare la sua caratura internazionale».