L'Autorità Portuale di Genova ha diffuso oggi una nota, che pubblichiamo di seguito, in cui ribadisce la correttezza del proprio operato nei confronti del gruppo armatoriale Ignazio Messina & C., che la settimana scorsa aveva accusato la port authority, e in particolare il suo presidente Giovanni Novi, di aver ripetutamente ostacolato l'attività del terminal gestito dal gruppo nel porto del capoluogo ligure (inforMARE del 1' giugno 2006).
Dalla nota - ha sottolineato Giovanni Novi - «emerge, da un lato, la costante attenzione dedicata dall'Autorità Portuale al Terminal Messina e, dall'altro, i rilevanti importi dedicati a tale terminal nell'ambito della programmazione portuale».
Rapporti con la Società Ignazio Messina S.p.A.
Aree in concessione
La Ignazio Messina opera su un'area di circa 250.000 mq. di cui 85.000 assegnati con delibera del Comitato Portuale del 12 luglio 2004. E' inoltre previsto il riempimento tra i pontili Ronco e Canepa, che consentirà la eventuale disponibilità di ulteriori aree di 60.000 mq. previo rilascio di concessione da sottoporre al parere favorevole del Comitato Portuale.
Gli attuali 250.000 mq. concessi fanno del Terminal Messina il secondo nel porto di Genova ed il primo nel bacino di Sampierdarena.
Investimenti in corso
Gli investimenti già deliberati, dotati di adeguata provvista finanziaria ed in corso da parte di APG nelle aree concesse ad Ignazio Messina, consistono in:
- consolidamento statico testata di Ponte Ronco per 5,6 Meuro con fine lavori prevista per il 30 luglio 2006;
- consolidamento statico della testata di Ponte Canepa per 3,2 Meuro già ultimata e consegnata nell'agosto 2005;
- realizzazione di impianti di distribuzione elettrica per 2,8 Meuro con fine lavori prevista per il dicembre 2006;
- nuove vie di corsa di Ponte Canepa levante per 6,4 Meuro di cui 2,6 a seguito di variante intervenuta per esigenze manifestate dal concessionario, con fine lavori prevista per dicembre 2006 in ragione della richiamata variante.
Il complesso degli investimenti in corso di cui sopra ammonta quindi a 18 Meuro.
Circa i ritardi lamentati dalla Ignazio Messina
I lavori della testata di Ponte Ronco sono stati appaltati nel dicembre 2002, nei tempi previsti.
Tuttavia la consegna dei lavori si è potuta effettuare solo nel maggio 2005, nel momento in cui la Ignazio Messina ha reso disponibili le aree di cantiere, tra l'altro in stralci successivi.
Dal momento in cui le aree sono state rese disponibili, non si sono registrati significativi ritardi nell'esecuzione dei lavori ed il relativo completamento è previsto nel luglio 2006, nei tempi programmati.
Ne consegue che l'avvio dei lavori ha dovuto tener conto delle esigenze operative rappresentate dalla Concessionaria, che non può ora addebitare ad APG i conseguenti ritardi.
I lavori del Canepa levante sono stati appaltati nell'anno 2003 e consegnati nel 2004. Subito dopo la consegna i lavori sono stati sospesi a seguito della indisponibilità delle aree, sulle quali operava la Compagnia Unica. Si è potuto provvedere alla ripresa di lavori medesimi solo nel marzo del 2005.
Nel corso dell'esecuzione dei suddetti lavori, la Ignazio Messina ha richiesto una modifica del progetto per adeguarlo all'esigenza di disporre di un fondale di -12 m a 2,5 m dal ciglio banchina al posto del fondale originariamente previsto di - 12 a 5 m dal ciglio banchina. Ciò ha comportato la sospensione dei lavori, ad ottobre del 2005, per l'approvazione della relativa variante e per il reperimento dei fondi necessari al suo finanziamento.
In questo caso i tempi di esecuzione dei lavori hanno risentito sia delle esigenze operative della Compagnia che delle richieste di adeguamento funzionale avanzate dalla Ignazio Messina.
I lavori sono quindi ripresi nel marzo 2006 e verranno completati entro la fine dell'anno, presumibilmente nel mese di ottobre.
Il cantiere del Canepa levante ha impegnato una superficie pari a circa 17.000 mq. rispetto alla superficie di 85.000 mq. oggetto della nuova concessione. La superficie non interessata dal cantiere è stata subito bonificata e riasfaltata in modo tale da poter essere immediatamente utilizzata dal concessionario.
I lavori della testata di Ponte Canepa sono stati appaltati nel novembre del 2001 e subito sospesi per circa 300 giorni a seguito di indisponibilità dell'area sulla quale operava la Compagnia Unica.
Questi stessi lavori hanno quindi subito un ritardo di circa un anno e sono stati ultimati e consegnati alla Ignazio Messina nell'agosto del 2005.
L'esecuzione dei lavori ha dovuto tener conto di una esigenza sopravvenuta della Ignazio Messina che ha richiesto una parziale revisione del progetto tale da rendere compatibile l'accosto sia alle portacontenitori (come inizialmente previsto) che alle navi Ro-Ro con portellone laterale.
Anche in questo caso i tempi di esecuzione dei lavori hanno risentito sia delle esigenze operative della Compagnia Unica che delle richieste di adeguamento funzionale avanzate dalla Ignazio Messina.
Dopo il collaudo statico e la consegna dell'area alla Ignazio Messina, sono stati realizzati nuovi lavori - sempre su richiesta della concessionaria - di prolungamento delle vie di corsa delle gru della banchina di levante. Questi lavori hanno prodotto una parziale inagibilità della testata (40m. x 40m. di area di cantiere) ed un leggero cedimento del nuovo piazzale per una superficie di 120 mq., senza alcuna conseguenza strutturale, che verrà ripristinato con i lavori in corso sulla banchina di levante.
Da quanto sopra esposto si evince come tutti i lavori di cui trattasi sono stati programmati ed eseguiti in stretto raccordo con la concessionaria, le cui esigenze operative di funzionamento del terminal hanno avuto la prevalenza sul rispetto dei tempi tecnici di esecuzione dei lavori.
Banchinamento e riempimento Ronco-Canepa
Il progetto è stato inserito nella programmazione 2002-2004 per un valore di 13 Meuro.
L'intervento relativo alla costruzione della banchina tra Molo Ronco e Ponte Canepa e dei relativi piazzali è stato recentemente oggetto di revisione sia in conseguenza della stipula dell'atto modificativo dell'Accordo di Programma sulle aree di Cornigliano, sia in esito ad approfondimenti progettuali sollecitati dalla stessa concessionaria.
In particolare, con riferimento al citato atto modificativo, una quota delle risorse finanziarie attivate, pari a 10 milioni di euro, sarà dedicata alla realizzazione degli interventi necessari per la sistemazione della foce del Polcevera con particolare riferimento al conferimento del materiale ricavato dalle operazioni di dragaggio e alla sistemazione dello specchio acqueo tra molo Ronco Ponente e la banchina Italsider al fine di dare operatività al molo Ronco Ponente (interventi non inclusi nella precedente programmazione).
Inoltre, è stato perfezionato il progetto definitivo accogliendo le richieste della concessionaria in ordine alla garanzia di completa continuità funzionale delle vie di corsa delle gru di banchina (Testata Ronco-Canepa) durante l'esecuzione delle opere.
Le integrazioni al progetto originario appena richiamate hanno determinato il nuovo importo dei lavori stimato in 28 Meuro. Le richieste della concessionaria hanno infine riguardato la dotazione di impianti tecnologici (realizzazione di un nuovo parco ferroviario, vie di corsa per transtainer su rotaia, nuovo parco reefer, nuove pavimentazioni di maggiore portanza per le intervenute esigenze operative connesse ad una maggiore incidenza del traffico lo-lo in luogo del ro-ro).
L'inclusione nel progetto a carico dell'APG degli interventi e degli impianti di cui sopra determina un importo complessivo delle opere stimato in 48Meuro.
Nel corso di successivi incontri, anche alla presenza di funzionari regionali, su specifica richiesta della Ignazio Messina, si è deciso di sottoporre al Consiglio Superiore dei LL.PP. l'intero Progetto, essendo, peraltro, ben consapevole la Ignazio Messina che l'importo complessivo dei lavori eccedeva di gran lunga lo stanziamento finanziario pubblico disponibile e che, pertanto, la richiesta della Ignazio Messina esponeva il Progetto al rischio di vedersi respinto nella sua integrità.
In particolare detto importo complessivo, pari a circa 48 milioni di euro, eccede per circa 20 milioni di euro i circa 28 milioni di euro, corrispondenti allo stanziamento finanziario pubblico ad oggi disponibile.
Sulla base di quanto sopra, si è accettato di condividere l'impostazione e la richiesta della Ignazio Messina rivolta a trasmettere l'intero progetto, per un importo dei lavori pari a circa 48 milioni di euro, al Consiglio Superiore dei LL.PP. per le valutazioni di competenza (Art. 6 legge 109/94), riservandosi successivamente l'Autorità Portuale di Genova la facoltà di appaltare un primo stralcio dei lavori, per l'importo finanziato, funzionale a conseguire l'esercizio della nuova banchina, completa di vie di corsa delle grues, per una larghezza di circa 50 m, con retrostante riempimento, eseguito con il materiale proveniente dal dragaggio del torrente Polcevera.
Il completamento del progetto avrebbe dovuto far parte di un separato appalto, atto a conseguire il secondo ed ultimo stralcio funzionale dei lavori, non appena definita la relativa fonte di finanziamento.
Riassumendo il totale degli interventi già deliberati ammonta a circa 52 Meuro (inclusi gli interventi di dragaggio pari a circa 10 Meuro) in attesa di poter deliberare ulteriori 20 Meuro per il secondo ed ultimo stralcio del progetto Ronco-Canepa.
CONCLUSIONI
Gli investimenti in corso di realizzazione nel Terminal Messina, per la loro rilevanza economica e finanziaria, dimostrano la volontà dell'Autorità Portuale di Genova di sviluppare le potenzialità di quel compendio demaniale attraverso gli interventi sopra richiamati.
Nonostante i lavori in corso di esecuzione nel terminal, l'operatività è sempre stata assicurata attraverso una programmazione degli interventi che ha sempre inteso ricercare il più stretto raccordo con le esigenze del terminalista. A riprova di ciò, basti pensare che meno di un terzo del Ponte Canepa è interessato da aree di cantiere, mentre il Ponte Ronco è a completa disposizione del terminalista, con l'eccezione di circa 10.000 mq in testata.
I tempi di esecuzione degli interventi sono stati pertanto dettati dalle esigenze operative e funzionali rappresentate dal concessionario e quindi i lamentati ritardi non sono imputabili a negligenza dell'Autorità portuale, né tantomeno a paventate volontà di penalizzazione del terminalista.
Genova,
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