Questo pomeriggio a Palazzo San Giorgio sede dell'Autorità Portuale di Genova, il CIELI - Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica Integrata ha presentato il volume "La disciplina portuale tra diritto comunitario e diritto interno" di Sergio Maria Carbone e Francesco Munari (ed. Giuffrè).
Tra i temi messi a fuoco dalla pubblicazione c'è quello del ruolo dei porti nella rete infrastrutturale. Il tema di studio e analisi che più fortemente si è posto negli ultimi anni - ha fatto notare il professor Carbone - è rappresentato dalla necessità di un migliore coordinamento della disciplina dei porti con quanto sta intorno e all'esterno dei porti stessi: vengono in rilievo temi quali il rapporto tra Autorità Portuale e istituzioni ed enti statali, regionali o locali; le relazioni tra porto e territorio, ovvero tra porto e altre infrastrutture di trasporto. Quindi, la natura dei porti come elementi essenziali della catena logistica, l'esistenza di porti diversi da altri in funzione della loro importanza e collocazione sulle grandi reti di trasporto internazionali e transeuropee, la possibilità e i limiti per le Autorità Portuali di programmare - e finanziare - lo sviluppo del proprio porto.
La pubblicazione si sofferma anche sull'analisi delle attività imprenditoriali interne ai porti. La tesi del volume - ha spiegato il professor Munari - è che il porto non vada inteso come un mercato chiuso dove i soggetti economici operano in regime di libera concorrenza tra loro ma come un elemento che interagisce a livello di concorrenza internazionale in sinergia con il suo sistema infrastrutturale nel contesto di "mercati portuali" sempre più allargati. Questo approccio richiede anche una normativa capace di regolamentare il funzionamento dei "mercati dei servizi portuali".