Nell'ambito del sesto Salone Nautico Internazionale di Venezia, in corso presso la Stazione Marittima e presso l'Arsenale di Venezia dal 17 al 25 marzo, l'Associazione Italiana Porti Turistici dell'Adriatico (ASSO.I.P.T.A.) ha riunito attorno allo stesso tavolo i rappresentanti delle realtà nautiche di Slovenia, Croazia, Albania e Grecia che hanno partecipato al convegno internazionale sul tema "Euradria: due coste a confronto". Obiettivo dell'iniziativa è stato quello di realizzare un confronto sull'economia turistico-diportistica del Mediterraneo orientale alla luce dei nuovi importanti investimenti infrastrutturali già avviati nelle due sponde adriatiche.
Nel corso del meeting organizzato da ASSO.I.P.T.A. è emerso uno spaccato molto tecnico sullo stato della portualità adriatica, ma anche una traccia progettuale rappresentata dall'individuazione di linee strategiche per poter navigare in quella che dovrà diventare una "rotta comune" perché questa parte del Mediterraneo orientale abbia il suo braccio marittimo europeo in Euradria, il piano che promuove la collaborazione tra le regioni adriatiche per lo sviluppo coordinato del settore della nautica.
«La cooperazione tra Stati, nelle regioni rivierasche dell'Adriatico - ha rilevato ASSO.I.P.T.A. - richiede un elevato livello di integrazione per preservare da un'eccessiva esposizione il capitale di rischio apportato dagli investitori, siano essi pubblici che privati, e dallo sviluppo delle reti nodali di trasporto (porti e aeroporti
in primis) dipendono le sorti di sviluppo del turismo a vocazione internazionale. Ma se nel panorama europeo vi è una situazione ormai omogenea a livello comunitario, esiste, invece, una grande disparità con gli Stati che solo ora si stanno affacciando alle porte dell'Unione. Sulla sponda orientale dell'Adriatico, i Balcani occidentali riversano invece una situazione fortemente eterogenea sul piano normativo, economico e politico. Mentre la Slovenia è ormai parte integrante e vitale della UE a 25, la Croazia (con la Macedonia) è ufficialmente candidata all'adesione solo dall'ottobre 2005; mentre alcuni stati come il Montenegro e l'Albania stanno muovendo i primi, timidi, passi verso l'adeguamento all'
aquis comunitario, altri come la Bosnia-Erzegovina ed il Kosovo (paese non rivierasco, ma determinante per la stabilità geopolitica dell'intera area) ancora devono cementare la propria identità nazionale. Gli operatori allora devono allora essere pienamente consapevoli del loro ruolo attivo nella stabilizzazione dell'intera area: i loro progetti dovranno consapevolmente convergere nelle politiche di sviluppo dell'area finanziate e monitorate dall'Unione Europea».
Il convegno, che è stato introdotto e moderato dal giornalista Massimo Bernardo, ha visto la partecipazione del presidente della The Yacht Harbour Association Great Britain, Sam Bourne, del presidente dell'ASSO.I.P.T.A., Roberto Perocchio, del rappresentante dell'Associazione Porti Turistici della Slovenia, Marian Matevljc, del rappresentante dell'Associazione operatori nautici croati, Kresimir Zic, di Alfo Giorgi dell'albanese Marina di Orikum, del greco Nikolas Koutsodontis di K & G Marinas, di Vittorio Impallomeni di VIS sistemi informatici, di Samuel Bolis esperto di cooperazione internazionale e del presidente di Assonautica Nazionale, Gianfranco Pontel.