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Assologistica: non alimentare contrapposizioni tra imprese, sindacati e istituzioni sul tema della sicurezza sul lavoro
Il meccanismo di aggravamento delle sanzioni - sottolinea l'associazione - non fa che agire a fatti già accaduti senza modificare i comportamenti e le condizioni che presiedono a monte gli incidenti
10 marzo 2008
Non alimentare contrapposizioni tra le imprese, i sindacati e le istituzioni sul tema della sicurezza sul lavoro. Lo chiede Assologistica spiegando che «l'insopportabile tragedia delle morti sul lavoro non può creare contrapposizioni tra imprese sane, sindacati ed istituzioni. Il rischio che ciò possa accadere - secondo l'associazione - è estremamente concreto ed è la conseguenza della convinzione che aumentando i livelli di repressione del dopo-incidente si possano ottenere risultati apprezzabili».
Per Assologistica è necessario, invece «un diverso approccio culturale che deve essere frutto della comune consapevolezza di tutti i soggetti coinvolti: imprese, che debbono dotarsi di procedure, strumenti e formazione adeguata, lavoratori che debbono rispettare quelle procedure ed utilizzare quegli strumenti, enti di controllo che debbono vigilare e intervenire adeguatamente sanzionando gli uni e gli altri in caso di mancato rispetto delle regole di sicurezza».
L'associazione, che raggruppa 250 imprese di logistica, terminal portuali, interporti e magazzini generali per oltre 65.000 posti di lavoro tra occupati diretti ed indiretti, esprime quindi «pieno appoggio alla posizione assunta da Confindustria in merito al testo unico su salute e sicurezza approvato dal governo». «Il meccanismo di aggravamento delle sanzioni che si introduce - sottolinea Assologistica - non fa che agire a fatti già accaduti senza modificare i comportamenti e le condizioni che presiedono a monte gli incidenti, scaricando ancora una volta sull’imprenditore tutti gli oneri e qualsiasi responsabilità. Nei porti, in particolare, metterà in difficoltà le imprese sane che già hanno modelli avanzati di sicurezza senza far diminuire quelle “sommerse” che le Autorità Portuali non riescono a sradicare».
«I modelli di assoluta eccellenza di molte imprese italiane, tra cui quelle associate ad Assologistica - osserva l'associazione - dimostrano che il trend di bassissima incidentalità sul lavoro e l’eliminazione degli infortuni gravi o mortali è ottenibile esclusivamente attraverso investimenti nella prevenzione e l’allargamento anche alle piccole imprese di quelle best practices che sono patrimonio della grande impresa. Per realizzare questo obiettivo Assologistica aveva proposto che in ogni porto vi fossero dei gruppi, da ricercare tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, che svolgessero questo compito. Si deve prendere atto che si è voluto pervicacemente perseguire una strada diversa e ancora una volta solo d’immagine».
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