L'Autorità Portuale di Genova si sente «stretta in una morsa». Questa sensazione, ha spiegato il presidente dell'ente, Luigi Merlo, scaturisce «dall'essere visti dagli operatori, in questa fase, come “castigatori”, mentre dalla parte pubblica c'è il continuo richiamo all'applicazione delle norme». L'Autorità Portuale - ha ammesso Merlo - «sta lavorando in situazione emergenziale», tanto difficile da indurla a chiedere il sostegno del governo, perché - ha sottolineato - «occorre una struttura straordinaria per affrontare la situazione».
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- La Port Authority è piena di acciacchi. Il logorio è determinato dalle vicende giudiziarie che hanno caratterizzato la recente vita portuale e che hanno addirittura prevalso sulla grave crisi operativa del Voltri Terminal Europa (VTE) che ha rallentato notevolmente i traffici nel corso del primo quadrimestre di quest'anno.
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- Quest'ultimo aspetto sembra superato. Lo scorso mese - ha annunciato oggi Merlo alla stampa - è stato registrato un record assoluto di traffico container e «a giugno il dato potrà essere ancora più confortante. C'è, insomma, un forte recupero rispetto ai primi quattro mesi».
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- Sul fronte giudiziario, invece, la vicenda è ancora tutta da districare ed è ingarbugliatissima.
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- Innanzitutto - ha detto Merlo - «il lavoro sta aumentando a causa dell'onda lunga determinata dai controlli sui terminalisti», che erano stati avviati su iniziativa dell'ex presidente dell'ente Giovanni Novi. Un'attività - ha precisato - che «riguarda le grandi concessioni, ma - a ricaduta - sono centinaia le aziende coinvolte» e «decine, centinaia sono i ricorsi presentati». Una situazione - ha osservato - frutto di «una carenza normativa che a Genova si è evidenziata in modo molto più dirompente».
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- A tale ridda di azioni legali si affianca il caso giudiziario del terminal Multipurpose, assai più dirompente per l'operatività del porto di Genova. La procura, dopo aver posto sotto sequestro nei giorni scorsi la sola area in cui operava la Tirrenia, ha chiesto che siano messi i sigilli all'intero terminal nell'ambito dell'indagine sull'assegnazione delle varie parti del Multipurpose avvenuta nel corso della presidenza di Giovanni Novi, che - per questa vicenda - fu posto agli arresti domiciliari. «Se abbiamo interpretato bene il pensiero della procura - ha sintetizzato Merlo - la magistratura ritiene che gli attuali occupanti del Multipurpose siano occupanti abusivi». Anziché essere assegnato al gruppo armatoriale ginevrino Mediterranean Shipping Company (MSC), il terminal Multipurpose - con il beneplacito del Comitato Portuale - fu suddiviso tra varie società facenti capo ad operatori genovesi (inforMARE del 15 aprile 2004). Come nel caso dell'area Tirrenia, di cui l'Autorità Portuale ha ottenuto il dissequestro e la gestione, l'ente - ha precisato Merlo - è pronto a chiedere il dissequestro e la disponibilità dell'intero Multipurpose.
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- Intanto Merlo ha annunciato che Tirrenia ha deciso il ricorso in Cassazione e potrebbe tornare ad operare a Genova già nei prossimi giorni. È stato risolto anche, in via transitoria, il problema della presenza della Grendi Trasporti Marittimi nell'area di Calata Ignazio Inglese del terminal Multipurpose, che è gestita in subconcessione rispetto al titolare del terminal, la Industrie Rebora del gruppo Spinelli: oggi pomeriggio, infatti, il Comitato Portuale ha approvato la richiesta di concessione provvisoria avanzata dalla Grendi fissandone la scadenza al 15 settembre prossimo. Dopo - ha precisato Merlo - si andrà ad una gara.
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- Secondo Merlo e secondo il segretario generale dell'Autorità Portuale, l'avvocato Giambattista D'Aste - questa intricata matassa da dipanare sui moli genovesi dovrebbe sollecitare il parlamento ad accelerare la riforma della legge 84/94 sui porti. «È stata la stagnazione - secondo il presidente dell'ente - a determinare quello che è successo. Il quadro è asfittico. Bisogna aprire le porte per creare crescita». Le opportunità ci sono: «ogni giorno - ha confermato - riceviamo segnali da operatori internazionali che vogliono investire su Genova».
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- Intanto, però, «non è possibile che l'Autorità Portuale possa affrontare la mole di lavoro dei prossimi mesi. Per questo, nell'incontro in programma nei prossimi giorni con il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, il presidente dell'ente «chiederà un supporto da parte del governo».
- Nel corso dell'incontro odierno con la stampa l'Autorità Portuale ha reso noti anche i dati del traffico totalizzato lo scorso mese dallo scalo. Il porto ha movimentato complessivamente 5.104.764 tonnellate di merci, con una crescita del 5,9% rispetto a maggio 2007.
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- Le merci varie sono state 2,7 milioni di tonnellate (+4,2%), di cui 1,7 milioni di tonnellate di merci in container (+9,2%) e 950mila tonnellate di merci convenzionali (-3,7%). Nel settore dei container lo scalo ligure ha fissato il proprio nuovo record di movimentazione mensile a 169.221 teu, con un incremento del 9,2% sul maggio 2007. I dati parziali del corrente mese di giugno - ha precisato la Port Authority - consolidano ulteriormente la ripresa del traffico contenitori: indicativa la previsione per giugno del terminal VTE, che preannuncia un sensibile incremento del traffico portando i teu del mese a quota 97.000 (+12,2% rispetto al giugno 2007), recuperando sul dato dei primi cinque mesi ben cinque punti percentuali, mentre il traffico complessivo dello scalo si dovrebbe attestare nel mese a quota 164.400 (+3,5%), toccando nel semestre circa 868.000 teu con un recupero di 1,7 punti percentuali sul dato dei primi cinque mesi del 2008.
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- Il traffico di oli minerali è stato di oltre 1,8 milioni di tonnellate (+25,9%), quello delle altre rinfuse liquide di 50mila tonnellate (-56,4%). Il traffico di rinfuse secche al terminal di ponte S. Giorgio è ammontato a 127mila tonnellate (-14,9%), quello alle acciaierie di Cornigliano a 305mila tonnellate (-25,6%).
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B.B.
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