In una lettera inviata oggi al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, la Federmar-Cisal chiede l'attivazione di un tavolo ministeriale permanente di confronto per seguire le fasi della privatizzazione del Gruppo Tirrenia e nel contempo definire gli aspetti e gli strumenti di carattere sociale a tutela dei lavoratori e dell'occupazione delle aziende del gruppo.-
- «Per la Federmar-Cisal - si legge nella missiva - quello che avviene in questi giorni nel settore dei collegamenti marittimi con le isole sta dimostrando ampiamente quanto strumentale e pretestuosa sia stata finora la posizione della Confitarma e degli armatori privati nel richiedere a gran voce l'immediata privatizzazione della flotta pubblica: appare in modo inequivocabile il loro intento di subentrare al gruppo nelle attività remunerative lasciando allo Stato od alle Regioni le rotte in perdita, le quali comunque devono essere effettuate per garantire la mobilità e la continuità territoriale ai cittadini isolani».
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- Inoltre il sindacato denuncia come i soggetti interessati, Confitarma ed armamento, «puntino ad ogni piè sospinto il dito contro le sovvenzioni ricevute da una flotta pubblica costretta ad espletare determinati e precisi servizi stabiliti dal ministero, ma omettano accuratamente di essere a loro volta altrettanto sovvenzionati dallo Stato senza alcun vincolo o costrizione nello svolgimento della loro attività, nemmeno quello di assicurare l'occupazione ai marittimi italiani. Infatti, se da una parte, quella dell'armamento pubblico, gli aiuti si identificano in sovvenzioni - sottolinea Federmar-Cisal - dall'altra, quella dell'armamento privato, essi si compendiano in risorse di gran lunga maggiori sotto forma di sgravi fiscali e contributivi, crediti d'imposta, ecc.: sovvenzioni od altre forme di intervento sono sempre soldi dello Stato e quindi della collettività».
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- «Alla luce di questi avvenimenti e considerazioni - prosegue la nota - la Federmar-Cisal continua ad essere fermamente convinta della necessità di procedere alla privatizzazione delle aziende della Tirrenia mantenendo l'integrità del gruppo, ossia nell'attuale assetto. Seguire strade diverse significa soltanto creare le condizioni per favorire alcuni armatori senza tuttavia avere risolto la questione degli oneri a carico dello Stato che molto probabilmente diverrebbero ancora più pesanti».
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- Federmar-Cisal ha annunciato che, dopo la riuscita del proprio sciopero effettuato nei giorni scorsi, appoggia quello indetto dai sindacati confederali per il 27 e 28 gennaio.

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