- Il porto di Genova intensifica le relazioni con il mercato mediorientale grazie ad un accordo di cooperazione con il porto di Aqaba siglato oggi a Palazzo San Giorgio alla presenza di rappresentanti del governo giordano e dello scalo marittimo mediorientale, tra cui l'amministratore delegato dell'Aqaba Development Corporation (ADC), Shadi Ramzi Majali.
-
- La Giordania è sta recentemente ammessa nel ristretto numero di paesi extra-UE titolati a candidarsi per la fruizione dei fondi comunitari per le autostrade del mare mediterranee (programma Meda MOS). Tale inserimento - ha spiegato l'Autorità Portuale genovese - ha spinto la Giordania a ricercare un partner esclusivo e la scelta è caduta su Genova con l'obiettivo di sviluppare gli scambi con la sponda nord del Mediterraneo e di potenziare gli assi di collegamento marittimo con l'Italia.
-
- Genova - ha evidenziato il presidente dell'ente portuale ligure, Luigi Merlo - è l'unico porto europeo che offre collegamenti ro-ro/lo-lo e general cargo con Aqaba con servizi regolari operati dalla compagnia armatoriale Ignazio Messina & C. e ciò ha reso l'accordo compatibile con i requisiti di eligibilità comunitaria.
-
- La genovese Messina, che si avvale in Giordania della collaborazione della locale agenzia marittima Liberty Shipping & Transport Co., ha svolto un ruolo importante per l'avviamento del progetto pilota Meda MOS e della cooperazione tra i porti di Genova e Aqaba in considerazione delle sue profonde e consolidate le relazioni con la nazione mediorientale dove è presente dal 1958 con i servizi convenzionali poi divenuti di linea specializzati a partire dal 1981. Attualmente la compagnia armatoriale italiana serve con una linea regolare il porto di Aqaba che offre partenze settimanali da Genova, Marina di Carrara, Marsiglia e Napoli impegnando sette navi di proprietà e di bandiera italiana, di cui sei con-ro ed una full container. Il porto di Aqaba viene scalato direttamente con un transit time di sei giorni e Messina punta decisamente sul futuro del porto giordano anche in considerazione dell'importante traffico di transito con destinazione finale Iraq.
-
- L'accordo Genova-Aqaba prevede che nei prossimi mesi i due porti individuino un modello operativo di sviluppo della rotta gli scali aperto a caricatori, spedizionieri, agenti, terminal marittimi e linee di navigazione che elabori proposte operative di miglioramento del servizio. Tali proposte verranno inoltrate all'Unione Europea anche per il possibile cofinanziamento di investimenti in infrastrutture dedicate sia nei due porti che negli assi di collegamento inland, ma anche in tecnologie accompagnamento del carico, dal “tracking & tracing” delle merci ai servizi EDI, e nello sviluppo dei servizi di controllo della navigazione.
-
- L'Autorità Portuale di Genova ha spiegato che Aqaba e la Giordania rappresentano per lo scalo ligure la prima tappa di un rinnovato forte interesse per i mercati del nord Africa e Medio Oriente che vedrà prossimamente il presidente Merlo impegnato in alcune visite in nord Africa.
-
- In occasione della sottoscrizione dell'accordo Merlo ha commentato l'approvazione odierna del disegno di legge di riforma della normativa sui porti da parte del governo italiano (inforMARE del 16 aprile 2010). Il presidente del porto di Genova ha criticato aspramente l'assenza nel provvedimento di misure per dotare le Autorità Portuali di autonomia finanziaria: «una legge che non contenga l'autonomia finanziaria - ha sottolineato - è destinata a far morire i porti italiani».
-
- Auspicando che il parlamento modifichi il provvedimento varato dall'esecutivo, Merlo ha sottolineato che a tutt'oggi i fondi per gli scali italiani sono assolutamente insufficienti: ci sono - ha confermato - «solo 80 milioni di euro per tutta la portualità italiana» e ha ricordato che il solo porto di Genova attende 70 milioni di euro quale indennizzo previsto nell'ambito dell'accordo di programma sulle aree di Cornigliano (inforMARE del 3 dicembre 2009).
-
- Merlo si è anche soffermato sul problema del posizionamento dei container vuoti movimentati dal porto di Genova sorto a seguito della decisione del tribunale amministrativo regionale che non consente il trasferimento dei container del gruppo Spinelli dall'area degli Erzelli, da cui è stato sfrattato, a quella di Cornigliano. Il sindaco genovese Marta Vincenzi preme affinché i box vuoti siano accatastati oltre Appennino. Il presidente dell'Autorità Portuale non è dello stesso avviso: per ragioni operative - ha spiegato - «i container vuoti devono stare a ridosso dell'area portuale» e «i retroporti non sono fatti per essere riempiti di container vuoti».
-
- Replicando a chi ha ricordato l'accusa del sindaco rivolta alle precedenti amministrazioni del porto per non aver pianificato la collocazione dei container vuoti, Merlo ha preferito replicare con una domanda: «perché si è deciso di togliere i container da Erzelli senza trovare un'altra collocazione?»
|