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Premuda ha chiuso il 2011 con una perdita netta consolidata di 4,7 milioni di euro
I ricavi sono diminuiti del 9,4% Per l'esercizio 2012 atteso un risultato ancora negativo
16 aprile 2012
Il gruppo armatoriale italiano Premuda ha chiuso l'esercizio annuale 2011 con una perdita netta consolidata di 4,7 milioni di euro su ricavi base time charter per 108,5 milioni di euro rispetto ad un utile netto di 10,7 milioni di euro su ricavi per 119,8 milioni di euro nel 2010. L'utile operativo è ammontato a 4,0 milioni di euro (-77,9%). I risultati dell'esercizio 2011 della sola Premuda Spa presentano un utile netto di 8,3 milioni di euro (dopo ammortamenti per 12,7 milioni e svalutazioni per 3,0 milioni); «in un contesto di marcata debolezza dei mercati marittimi di riferimento - ha spiegato la compagnia italiana - il risultato positivo è (analogamente all'esercizio precedente) di fatto costituito dal dividendo pagato dalla controllata Premuda International SAH».
«L'esercizio 2011 - ha commentato Premuda - è stato caratterizzato da un mercato dei noli pesantemente negativo, con rate mediamente inferiori di oltre il 40% rispetto a quelle dell'esercizio precedente sia per le cisterne che per le bulk carriers nei comparti di nostro diretto interesse. Grazie alla copertura commerciale acquisita negli anni precedenti, il negativo impatto del mercato è stato per noi sensibilmente più contenuto, avendo inciso sul 50% circa della flotta in esercizio. Il livello del mercato ha ovviamente interessato anche i valori delle navi ed ha determinato, dopo l'effettuazione delle prescritte procedure di impairment della flotta, la necessità di procedere ad una svalutazione della cisterna Four Moon per un importo di circa tre milioni di euro e non ha consentito di procedere a ripristini di valore - anche parziali - per le altre unità già oggetto di svalutazione in passato. In aggiunta a quanto precede, l'esercizio della FPSO Four Rainbow è risultato penalizzato, nella prima parte dell'anno, da una disconnessione a seguito di passaggio di un tifone nella zona di produzione con un conseguente onere valutato in circa 4,2 milioni di euro e, nell'ultimo bimestre, da un danneggiamento della parte “subsea” che ha comportato la definitiva interruzione della produzione da uno dei due pozzi, con un onere a carico dell'esercizio 2011 di ulteriori circa 4,0 milioni di euro».
Per l'esercizio 2012 Premuda prevede risultati ancora negativi. «Siamo peraltro fiduciosi - ha precisato la compagnia - che nei successivi esercizi, al verificarsi dell'attesa ripresa della congiuntura economica e grazie agli effetti della prevista riduzione nelle consegne di nuove navi, la redditività del gruppo venga ripristinata e consenta il pieno recupero delle perdite subite».
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