- Oggi presso l'Interporto Amerigo Vespucci, durante una tavola rotonda dedicata ai risultati raggiunti nell'ambito del Mos4Mos, il progetto europeo per lo sviluppo delle autostrade del mare, l'Autorità Portuale di Livorno ha presentato il suo Tuscan Port Community System (TPCS), una piattaforma telematica di tipo web service per l'interscambio e la visualizzazione dei dati tra vettori marittimi, spedizionieri, terminal, dogane, enti di controllo pubblici e vettori terrestri. Si tratta di un sistema, sviluppato all'interno del Mos4Mos, che è in grado di garantire il controllo del percorso procedurale e fisico della merce, dal momento in cui parte sino al punto di arrivo o di imbarco.
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- «Il TPCS - ha commentato Giuseppe Alati, dirigente per la gestione dei sistemi integrati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - è un ottimo prototipo presentato all'interno del Mos4Mos». Alati ha anticipato che presto il dicastero sottoscriverà un protocollo di cooperazione con l'ente portuale labronico per inserire il Tuscan Port Community System all'interno di Miele (Multimodal Interoperability for logistics and Environment sustainability), il progetto pilota europeo dedicato all'interscambio dei dati tra gli operatori lungo tutta la catena logistica. «Crediamo - ha sottolineato - che l'Autorità Portuale di Livorno possa dare un contributo fondamentale all'implementazione di Miele».
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- Nel suo intervento il segretario generale dell'Autorità Portuale livornese, Massimo Provinciali, ha rilevato che «la competitività e l'attrattività di un porto si misurano non soltanto sulla sua capacità di contenere i costi e massimizzare i profitti, ma anche sull'efficienza dei servizi». Per tale motivo - ha osservato - il TPCS risulta vincente: «sia perché nasce sulla spinta di un progetto comunitario (il Mos4Mos)», sia perché «favorisce la circolazione delle informazioni», ovvero «la possibilità per ciascuno degli operatori di accedere alle notizie di interesse in modo veloce, intuitivo e gratuito».
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- Il presidente dell'Interporto Vespucci, Marco Susini, ha evidenziato quanto sia importante oggi creare maggiori sinergie tra i porti e gli interporti, soprattutto per Livorno che dispone di una vastissima area pianeggiante, con ottime capacità di penetrazione verso i mercati del nord Italia. «L'Interporto Vespucci - ha detto Susini - può essere un valore aggiunto per lo scalo livornese. Nessun altro porto gode degli stessi ampi spazi retroportuali. Le tecnologie moderne, inoltre, possono servire a ridurre i gap che paralizzano la logistica italiana, con costi superiori ai 40 miliardi di euro». Costi che potrebbero essere abbattuti, e non di poco, se venisse utilizzata in ogni interporto la tecnologia RFID per la tracciabilità delle merci, grazie alla quale diventa possibile monitorare il percorso di un mezzo dall'interporto al porto col semplice utilizzo di un server e di un chip a basso costo. «Il RFID - ha confermato il direttore tecnico dell'Interporto Vespucci, Claudio Bertini - ha un duplice vantaggio: costa poco e corrisponde all'esigenza di favorire il traffico veloce e controllato dei mezzi lungo il corridoio che collega il porto all'interporto»
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- A conclusione della tavola rotonda è intervenuto anche il direttore dell'Ufficio gestione e monitoraggio dell'Agenzia delle Dogane, Antonio Romano, che ha condiviso il progetto TPCS: «si inserisce - ha spiegato - nel solco dei progetti finalizzati alla semplificazione delle procedure di controllo doganale»., ha detto.
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