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Nel 2013 il mercato crocieristico italiano sarà stabile
Lo prevede la Cemar, che attende un incremento dell'1,6% dei crocieristi e una diminuzione del 4% del numero di navi
28 settembre 2012
Anche il prossimo anno il mercato italiano delle crociere sarà caratterizzato da una sostanziale stabilità. Lo prevede l'agenzia marittima e tour operator Cemar Agency Network che nel 2013 ritiene si registrerà un leggero incremento in termini di crocieristi movimentati nei porti italiani (+1,63% rispetto al 2012) nonostante una diminuzione del numero di navi presenti (-4%).
In occasione di No Frills, il workshop “b2b” dedicato agli operatori del turismo attualmente in corso presso la Fiera di Bergamo, stamani il presidente di Cemar, Sergio Senesi, ha precisato che le proiezioni indicano che il 2013 farà registrare un leggero incremento in termini di passeggeri movimentati, che ammonteranno a 10.965.000 unità (rispetto all'ottimo risultato del 2012 pari a 10.789.00 passeggeri), di cui 6.427.050 in transito e 4.538.870 imbarcanti o sbarcanti.
Sono previsti inoltre numeri sostanzialmente stabili delle toccate nave nei porti italiani (4.884 nel 2013 e 4.897 nel 2012) e del numero di armatori presenti in Italia (47, come nel 2012). È attesa invece una diminuzione del numero di navi da crociera che toccheranno le coste italiane e del numero di porti italiani coinvolti nell'attività crocieristica: secondo le previsioni, al termine del 2013 saranno transitate nelle acque italiane 142 navi da crociera contro le 148 del 2012 (-4%) e i porti italiani che faranno parte del mercato crocieristico scenderanno da 66 nel 2012 a 61 nel 2013 (-7,57%), questo - secondo Cemar - per effetto del decreto “Salva Coste”.
«Nel corso del 2013 - ha spiegato Senesi - assisteremo purtroppo a una drastica diminuzione se non alla scomparsa degli scali in alcuni porti minori, quali Portofino (quasi -50%), Ischia e Porto Cervo. Si tratta degli effetti negativi del decreto Salva Coste, con il quale abbiamo perso circa 40.000 passeggeri nel settore delle crociere di lusso: nonostante l'impegno profuso dalle istituzioni locali, gli armatori hanno giustamente preferito rivolgersi a destinazioni vicine e maggiormente garantite, favorendo anche così i porti della Costa Azzurra e della Corsica».
«Un sistema portuale organizzato - ha proseguito Senesi - consentirebbe un'ulteriore crescita del traffico passeggeri nei porti italiani, con un incremento che possiamo stimare in 2.000.000 di presenze. Sarebbe sufficiente migliorare la ricettività dei nostri porti e garantire banchine attrezzate: si tratta di semplici azioni mirate che senza dubbio andrebbero a vantaggio del nostro Paese e a discapito della movimentazione nei porti francesi, spagnoli e croati».
Se nel 2012 Civitavecchia si è confermato primo porto italiano con oltre 2.450.000 passeggeri movimentati, seguito da Venezia, Napoli e Livorno (che per la prima volta ha superato quota 1.000.000 passeggeri movimentati), Cemar ritiene che il 2013 porterà importanti variazioni nella classifica dei porti: Genova guadagnerà ben due posizioni superando 1.100.000 passeggeri movimentati, piazzandosi così in terza posizione dopo Civitavecchia e Venezia e prima di Napoli, Savona e Livorno.
Cemar evidenzia che nel 2013 ben cinque porti italiani supereranno quota un milione di passeggeri (Civitavecchia, Venezia, Genova, Napoli e Savona), mentre altri tre si assesteranno tra 500.000 e 1.000.000 (Livorno, Bari e Messina). A scendere, sei porti tra 100.000 e 500.000 passeggeri (Catania, Palermo, Salerno, Ancona, Cagliari e Ravenna) e poi ancora quattro porti tra 50.000 e 100.000 passeggeri e 12 porti tra i 10.000 e i 50.000. Chiuderanno la classifica i 31 porti minori italiani con meno di 10.000 passeggeri movimentati.
«La forte crescita del porto di Genova come anche di altri porti della penisola nel 2013 - ha rilevato Sergio Senesi - è senz'altro riconducibile all'aumento degli scali di MSC Crociere (oltre 780 toccate in Italia con oltre 2.800.000 passeggeri movimentati), mentre Costa Crociere e Royal Caribbean nel complesso rimangono stabili. Da segnalare anche il ritorno nel Mediterraneo della Disney e la seconda nave della Carnival. Una forte diminuzione strettamente legata al decreto Salva Coste affonda Portofino con quasi -50%. Napoli e Livorno saranno invece penalizzati nel 2013 da evidenti difficoltà nella garanzia degli ormeggi: un problema che il porto campano e quello toscano dovranno affrontare e risolvere, anche perché ha già ampiamente favorito le destinazioni vicine quali Salerno e La Spezia».
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