- Nella sua “Comunicazione su una politica europea dei porti” del 18 ottobre 2007 la Commissione Europea, richiamandosi alla sua “Comunicazione interpretativa della Commissione sulle concessioni nel diritto comunitario” del 2000, aveva determinato che quando una concessione portuale giunge a scadenza, «il suo rinnovo è assimilabile a una nuova concessione» e, pertanto, è soggetta alle norme e ai principi del Trattato. La Commissione, richiamandosi alla giurisprudenza della Corte di Giustizia, aveva evidenziato che di conseguenza «le autorità pubbliche sono vincolate da un obbligo di trasparenza che comporta una pubblicità adeguata della loro iniziativa, una procedura equa e non discriminatoria, con possibilità di ricorso. Tale obbligo di trasparenza - aveva precisato la Commissione - consiste nel garantire, nell'interesse di ciascun potenziale offerente, un grado di pubblicità sufficiente tale da permettere che la concessione sia aperta alla concorrenza e che sia possibile controllare l'imparzialità delle procedure d'aggiudicazione». Le disposizioni di Bruxelles, in realtà, non sono osservate nella stragrande maggioranza delle procedure di rinnovo delle concessioni demaniali portuali che si susseguono nelle diverse nazioni dell'Unione Europea.
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- La questione del rinnovo delle concessioni è stata sollevata in questi giorni dall'Autorità Portuale di Genova a seguito delle istanze di proroga ai sensi del Codice della Navigazione avanzate da alcuni terminalisti che operano su aree portuali che sono tra le più strategiche dell'intera portualità italiana ( del 26 agosto 2015). L'articolo 37 del Codice della Navigazione stabilisce che «nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e si proponga di avvalersi di questa per un uso che, a giudizio dell'amministrazione, risponda ad un più rilevante interesse pubblico». Se in altre nazioni UE procedure analoghe vengono correntemente adottate in caso di rinnovo delle concessioni portuali, la giurisprudenza italiana si è invece espressa più volte a favore del divieto del rinnovo senza espletamento di una procedura di gara.
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- Per avere delucidazioni sul tema delle proroghe alle concessioni demaniali portuali il presidente Luigi Merlo si è rivolto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oggi l'Autorità Portuale di Genova ha reso noto che tale chiarimento ha avuto luogo: il segretario generale dell'ente, Giambattista D'Aste, ha avuto infatti a Roma un confronto con le strutture ministeriali che - ha spiegato l'authority portuale - ha consento di definire che l'Autorità Portuale, ai fini della massima pubblicità e trasparenza, pubblicherà per un periodo di 60 giorni le singole istanze di proroga pervenute.
- «In tal modo - ha sottolineato il presidente dell'Autorità Portuale di Genova - si procederà sin dai prossimi giorni in modo lineare e chiaro. Con questa procedura - ha rilevato Luigi Merlo - il mio successore avrà tutti gli elementi corretti e necessari per valutare le istruttorie e sottoporre al Comitato Portuale le valutazioni finali». Inoltre l'ente portuale genovese ha specificato che nel frattempo il Ministero chiarirà se intende assumere provvedimenti in materia, non essendo mai stato emanato l'apposito regolamento.
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