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BIMCO, le prossime vittime della crisi saranno i cantieri navali
Sand: «un basso livello degli ordini è esattamente ciò di cui il settore dello shipping ha bisogno per ripristinare il fondamentale equilibrio tra domanda e offerta»
14 settembre 2016
La crisi finanziaria della sudcoreana Hanjin Shipping, la settima compagnia di navigazione del settore del trasporto marittimo containerizzato per capacità della flotta, che ha costretto il vettore asiatico a presentare un'istanza per essere posta sotto amministrazione controllata, richiesta che è stata accolta, ha incentrato l'attenzione di molti settori dell'economia e della finanza mondiale sul precario e talvolta grave stato di salute di alcune delle principali società che svolgono servizi di trasporto marittimo internazionale.
Secondo il BIMCO, la principale associazione armatoriale internazionale, anche i cantieri navali rischiano quest'anno di palesare drammaticamente l'impatto negativo sulla loro attività determinato dalla crisi dei mercati marittimi e dalla fase di difficoltà che continua a caratterizzare l'economia mondiale. In particolare, l'associazione ritiene che i cantieri diventeranno la prossima vittima delle condizioni di deterioramento i mercati del dry bulk, dei container e dell'offshore, sfaldamento dei mercati che nel 2016 farà toccare ai cantieri navali mondiali il record negativo degli ultimi vent'anni di ordini per nuove costruzioni in termini di tonnellate di stazza lorda compensata (tslc).
Il BIMCO ha rilevato che dopo un calo dell'attività registrato nel periodo 2010-2012, il business delle costruzioni navali ha segnato un rialzo nel 2013 che ha indotto a ritenere che negli anni successivi il livello dell'attività si sarebbe stabilizzato. Se nel 2014 e nel 2015 si è verificato un lieve calo, tuttavia con volumi contrattualizzati su livelli ancora elevati in termini di tslc, successivamente - ha sottolineato l'associazione - l'attività dei cantieri navali è crollata dato che il totale delle tscl ordinate hanno raggiunto il livello più basso mai registrato.
«Dopo l'elevato livello dei contratti del 2013 - ha spiegato Peter Sand, chief shipping analyst dell'associazione - il BIMCO si attendeva che i cantieri potessero essere soggetti a pressione. Questa previsione è diventata realtà all'inizio del 2016, con un livello degli ordini nel primo trimestre che è il secondo più basso in vent'anni».
Il BIMCO ha specificato che nei primi otto mesi del 2016 i cantieri navali dell'Europa sono stati gli unici a registrare un aumento degli ordini avendo totalizzato 2,52 milioni di tonnellate di stazza lorda compensata, con un incremento del +45,3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Giappone e Corea del Sud, invece, hanno accusato la più rilevante flessione degli ordini, con diminuzioni rispettivamente del -86,7% e del -86,5%. I cantieri della Cina hanno registrato un calo del -49%.
Il BIMCO ha specificato che, complessivamente, la causa della riduzione degli ordini nei primi mesi del 2016 è attribuibile principalmente ai segmenti delle navi cisterna e delle navi portacontenitori, segmenti che nei primi otto mesi del 2015 rappresentavano assieme il 67,7% del totale degli ordinativi, mentre nel periodo gennaio-agosto di quest'anno i contratti relativi alle tanker sono risultati in calo del -80,1% e gli ordini relativi alle portacontainer sono diminuiti del -84,1%.
Se questa non è certo una buona notizia per l'industria navalmeccanica mondiale, lo è per il settore armatoriale ha assicurato Sand: «un basso livello degli ordini - ha evidenziato - è esattamente ciò di cui il settore dello shipping ha bisogno per ripristinare il fondamentale equilibrio tra domanda e offerta».
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