- La Cruise Lines International Association (CLIA) ha reso noti i risultati di uno studio commissionato dall'associazione sull'impatto ambientale del settore delle crociere, sottolineando che, relativamente sia alle emissioni in atmosfera sia alle acque di scarico, i risultati dell'analisi evidenziano che le compagnie crocieristiche associate alla CLIA sono leader nel settore marittimo per lo sviluppo di tecnologie innovative per la tutela dell'ambiente e sono capofila anche nella definizione di politiche e migliori pratiche per affinare ulteriormente le performance ambientali dello shipping.
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- Relativamente alle emissioni in atmosfera, lo studio rileva che sul totale delle emissioni prodotte dalle navi all'ormeggio nei porti degli Stati Uniti e dell'Europa, regioni che attualmente costituiscono i più grandi mercati crocieristici del mondo, la quota delle emissioni delle navi da crociera risultano pari solo al 3% del totale nei porti statunitensi e all'1,2% del totale nei porti europei. Inoltre, come ha confermato James Corbett, professore presso l'Università del Delaware e uno degli autori dello studio, che è stato realizzato dalla Energy and Environmental Research Associates (EERA), l'analisi ha appurato che le navi delle compagnie crocieristiche della CLIA presentano requisiti conformi o superiori a quelli richiesti dalle normative per la salvaguardia dell'ambiente.
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- Così anche per le acque di scarico: le navi da crociera sono conformi o superano gli standard fissati dall'International Maritime Organization (IMO). In particolare, le prescrizioni di carattere obbligatorio della CLIA che vietano in qualsiasi tratto di mare lo scarico dalle navi da crociera di acque non trattate vanno ben al di là delle norme internazionali che consentono invece alle navi lo scarico di acque non trattate se di trovano ad almeno 12 miglia nautiche dalla costa e navigano a una determinata velocità.
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