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Sono stati 43 gli attacchi dei pirati alle navi verificatisi nel primo trimestre di quest'anno
Nel 2016 - rende noto l'Oceans Beyond Piracy - le misure per contrastare la pirateria nelle acque dell'Africa orientale hanno avuto un costo di 1,7 miliardi di dollari
4 maggio 2017
Nei primi tre mesi di quest'anno si sono verificati 43 attacchi di pirati alle navi rispetto a 37 nello stesso periodo del 2016. Le navi abbordate sono state 33 (29 nel primo trimestre del 2016) e due quelle sequestrate (3) entrambe nelle acque al largo della Somalia, area nella quale non si verificavano sequestri dal maggio 2012.
L'ultimo rapporto sugli atti di pirateria che è stato diffuso oggi dall'ICC Commercial Crime Services dell'International Maritime Bureau (IMB) evidenzia che sono stati 33 i marittimi presi in ostaggio nel primo trimestre del 2017 rispetto a 28 nel corrispondente periodo dello scorso anno e che i marittimi rapiti sono stati 27 rispetto a 26 nei primi tre mesi del 2016.
Inoltre nei primi tre mesi di quest'anno i pirati hanno abbordato complessivamente 33 navi e quattro navi sono state oggetto di un tentato attacco.
Il rapporto evidenzia anche il persistere di atti di violenza da parte dei pirati che operano in Nigeria e nelle acque attorno alle Filippine meridionali, dove nel mese di febbraio sono stati uccisi due marittimi. Inoltre continuano a verificarsi incidenti meno gravi in Indonesia, costituiti in gran parte da furti sulle navi all'ancora.
Oggi, inoltre, anche l'Oceans Beyond Piracy (OBP), l'organizzazione non governativa che ha sede in Colorado, negli USA, ha presentato il proprio settimo rapporto annuale sugli atti di pirateria, il primo che, oltre alle aree dell'Oceano Indiano occidentale, dell'Africa occidentale ed orientale e dell'Asia, per la prima volta include anche le regioni dell'America Latina e dei Caraibi.
Il rapporto per l'anno 2016 dell'OBP sottolinea che nelle acque dell'Africa orientale si sono verificati 18 incidenti rispetto a 13 nel 2015 e che il costo complessivo delle misure e iniziative per contrastare la pirateria nella regione, anche se ha subito un incremento da 1,3 miliardi di dollari nel 2015 a 1,7 miliardi di dollari nel 2016 (tra cui l'acquisizione di servizi di sicurezza marittima per un valore complessivo di 726,1 milioni di dollari e 228,3 milioni di dollari di costi delle attività delle forze navali internazionali), ha registrato negli ultimi anni una decisa diminuzione passando da sette miliardi di dollari nel 2010 a tre miliardi di dollari nel 2013 per scendere ancora a 2,3 miliardi di dollari nel 2014 e nell'anno successivo.
Tuttavia il rapporto rileva che se tali costi sono diminuiti, pochi sono stati però i fondi indirizzati a istituire un sistema di sicurezza regionale volto a contrastare le attività marittime illegali, e sottolinea che, se l'impegno internazionale per contrastare la pirateria nella regione (che attualmente rappresenta il 95% dei mezzi, delle misure e delle iniziative messe in atto nell'area) verrà ulteriormente ridotto prima che venga istituito un idoneo meccanismo locale di sicurezza, allora ciò potrà creare opportunità per le attività dei pirati e per altre attività illegali.
Il documento dell'OBP precisa che lo scorso anno sono stati notificati 27 incidenti in Africa orientale, assalti che non hanno portato al sequestro di alcuna nave ma che hanno coinvolto 545 marittimi. Inoltre ad oggi nell'area otto marittimi sono tenuti in ostaggio da due anni e 39 giorni, mentre lo scorso anno, il 22 ottobre, sono stati rilasciati 26 marittimi dopo un sequestro durato ben quattro anni e 212 giorni.
Il rapporto rende noto inoltre che lo scorso anno in Africa occidentale si sono verificati 95 attacchi (54 nel 2015), di cui due terzi al largo della Nigeria, che hanno coinvolto 1.921 marittimi (1.225 nel 2015) di cui 96 sono stati presi in ostaggio (44). In Asia si sono verificati 129 incidenti (199) che hanno coinvolto 2.283 marittimi (3.674) di cui 67 sono stati presi in ostaggio. Infine in America Latina e nei Caraibi sono stati registrati 27 incidenti con 527 marittimi coinvolti.
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