Oggi a Roma, presso il Ministero del Lavoro, è giunto il via libera definitivo alla cassa integrazione guadagni straordinaria per i lavoratori della Cagliari International Container Terminal (CICT) anticipato da un pre-accordo siglato ieri presso la Regione Sardegna ( del 2 settembre 2019). «La cassa integrazione straordinaria per i 207 lavoratori del Porto Canale di Cagliari - ha commentato il segretario generale della Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia - è positiva, perché serve a mantenerli all'interno del sistema produttivo. Da oggi però è necessario pensare al rilancio. Abbiamo 12 mesi da oggi - ha sottolineato il rappresentante del sindacato - per dare un futuro ai portuali di Cagliari, i quali operano in una regione che ancora oggi paga la lunga crisi economica. Registriamo positivamente l'impegno dei ministeri del Lavoro, dello Sviluppo economico e dei Trasporti ad aprire quanto prima una serie di tavoli per il rilancio dello scalo. Come sindacato questo obiettivo è perseguibile se si ricorre a determinate leve. In primo occorre varare finalmente la ZES (Zona Economica Speciale) e far partire la Zona Franca interclusa, due status promessi da tempo e necessari per attrarre investimenti stranieri».-
- «Chiediamo poi - ha concluso Pellecchia - investimenti consistenti e mirati nelle infrastrutture: occorre rendere il porto adatto ad accogliere le grandi navi, in accordo con la tendenza mondiale al gigantismo navale, ed è necessario un retroporto più sviluppato, che grazie al transhipment possa contribuire allo sviluppo della logistica integrata, per rendere lo scalo più attraente e competitivo su scala mediterranea».
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- Da parte sua il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, ha evidenziato la necessità che ora «ci si attivi immediatamente per la ricerca di un nuovo operatore portuale, che sviluppi traffico e programmi di investimento. Senza perdere altro tempo - ha concordato inoltre Tarlazzi - serve con urgenza lo sblocco della ZES e della Zona Franca interclusa, entrambe propedeutiche ad attirare nuovi investitori e nuove attività lavorative. Solo così sarà possibile sviluppare politiche attive, che diano futuro ai lavoratori, per i quali oggi abbiamo sottoscritto l'accordo e per quelli che verranno in futuro».
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- «Da oggi - ha specificato il segretario generale della Uiltrasporti - inizia un percorso che monitoreremo con grande attenzione, anche attraverso il tavolo interministeriale previsto dall'accordo, affinché in questi prossimi 12 mesi si arrivi all'obiettivo di portare lavoro in un territorio fin troppo sofferente. Il porto di Cagliari - ha sottolineato Tarlazzi - nel West Med è tra i meglio strutturati dal punto di vista infrastrutturale, con fondali adeguati a ricevere le grandi navi. Tutto ciò rappresenta una opportunità che non va persa».
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- Anche il segretario nazionale della Filt-Cgil, Natale Colombo, ha rimarcato che «non bisogna abbassare la guardia rispetto alle necessità di rilanciare concretamente il porto, attraverso il superamento dei vincoli paesaggistici ed avviare i conseguenti investimenti necessari a rendere appetibile il sito ai nuovi traffici». «Con le strutture territoriali - ha precisato Colombo - avvieremo tutte le attività di monitoraggio, utili a concretizzare gli impegni assunti anche rispetto agli strumenti di politiche attive del lavoro per favorire i percorsi di reinserimento verso una nuova e sana occupazione».

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