- Vincenzo Onorato, fondatore del gruppo Moby, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, che pubblichiamo di seguito, in cui riassume lo stato di difficoltà in cui versa il gruppo, che opera principalmente con i marchi Moby e Tirrenia/Compagnia Italiana di Navigazione, e presenta al premier le proprie lamentele nei confronti del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che a suo avviso non avrebbe posto in essere le condizioni affinché il gruppo possa raggiungere un accordo con i creditori, raggiungimento di un'intesa che il Tribunale di Milano ha stabilito dovrà avvenire entro il prossimo 31 marzo.
-
- A Draghi il fondatore della Moby ha chiesto un intervento presso il ministro Giorgetti e - precisa nella lettera - «chi altri lei riterrà opportuno allo scopo di raggiungere in tempi rapidissimi la definizione di un accordo che consenta il pagamento dei creditori nei termini sopra descritti e la salvaguardia di questa realtà imprenditoriale e dei suoi 6.000 dipendenti».
-
- ONORATO ARMATORI
-
Milano, 21 febbraio 2022
-
|
- Illustre Presidente del Consiglio dei Ministri
-
Mario Draghi
-
E-mail:
-
- E per cc:
-
- Illustre Sottosegretario alla Presidenza
-
del Consiglio dei Ministro
-
Roberto Garofoli
-
E-mail:
-
- Illustre Ministro dello Sviluppo Economico Onorevole
-
Giancarlo Giorgetti
-
e-mail:
-
- Illustre Ministro del Lavoro
-
Andrea Orlando
-
E-mail:
-
- Illustre Dottor. Matteo Bianchi
-
Segreteria tecnica Ministro del Lavoro
-
E-mail:
|
- Illustre Presidente,
-
- Le scrivo in qualità di fondatore ed unico azionista del Gruppo Onorato di cui fanno parte - oltre ad altre Società - Moby S.p.A. (Moby) e Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A. (CIN) che, con 48 navi, operano il servizio di trasporto passeggeri e merci dal continente per Sardegna, Sicilia, Corsica, Arcipelago Toscano e viceversa.
-
- Il Gruppo, ad oggi:
-
- annovera circa 6.000 dipendenti, tutti italiani;
-
- genera un fatturato annuo diretto di € 439 mln di euro circa;
-
- grazie ai passeggeri trasportati genera il 12% del Pil della Sardegna;
-
- trasporta circa 4,4 mln passeggeri all'anno;
-
- trasporta circa 5,0 mln metti lineari di autoveicoli e mezzi pesanti per trasporto gommato all'anno.
-
Il Gruppo è gravato da una situazione debitoria nei confronti di creditori finanziari per circa € 640 mln oltre interessi, suddiviso in:
-
a. €160 mln oltre interessi nei confronti di un pool di banche (Banche);
-
b. € 300 mln oltre interessi nei confronti di portatori di un prestito obbligazionario (Bondholders);
-
c. € 180 mln nei confronti di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria (Tirrenia) a titolo di saldo prezzo della cessione da Tirrenia a CIN di un ramo d'azienda della prima, avvenuta nel 2012.
-
- In particolare, i crediti di Banche e Bondholders (per complessivi 480 mln oltre interessi) sono nei confronti di Moby, garantiti da CIN (fino ad € 77 min) e da ipoteche su tutte le navi di Moby e CIN, mentre il credito di Tirrenia, che essendo in Amministrazione Straordinaria è controllata dal MISE, è nei confronti della sola CIN ed è chirografario.
-
- Moby e CIN (Società), dal 30.06.2020, sono state ammesse dal Tribunale di Milano a due distinte procedure di Concordato Preventivo in continuità (Procedure) nel corso delle quali le Società hanno raggiunto un accordo con le Banche ed un ampio gruppo di Bondholders, ovvero con i principali creditori finanziari, che hanno sottoscritto accordi paraconcordatari già depositati agli atti delle Procedure.
-
- Inoltre, in data 19.01.2022 le due Società hanno depositato nelle rispettive Procedure i Piani Concordatari e le relative offerte (complessivamente Offerta) che in sintesi prevedono:
-
- il pagamento in favore di Banche e Bondholders (Creditori Ipotecari) di una percentuale del loro credito pari a circa 54,9 %
-
il pagamento in favore di Tirrenia (attualmente Creditore Chirografario) di € 144 mln, ovvero dell'80% del credito, con le seguenti modalità:
(i) € 23 mln all'omologa del Concordato; (ii) € 10 mln entro 2023; (111) € 10 mln entro 2024; (iv) € 101 mln entro 2025 I tre pagamenti dilazionati, per complessivi € 121 mln, sono garantiti da Ipoteca di Primo Grado iscritta su quattro navi della CIN (naturalmente di valore assolutamente capiente), previa rinunzia di Banche e Bondholders alle ipoteche attualmente iscritte in loro favore su dette navi, rinunzia prevista dai patti paraconcordatari già sottoscritti dagli stessi; -
il pagamento in favore degli ulteriori creditori chirografari (fornitori commerciali) del 30% loro credito.
- Mi permetto di sottolineare le seguenti circostanze:
-
in considerazione di quanto sopra, il credito di Tirrenia, oggi chirografario, diverrebbe ipotecario;
-
i rimanenti creditori chirografari (aventi quindi posizione analoga a quella di Tirrenia) vengono soddisfatti mediante pagamento del 30% del loro credito (a fronte dell'80% pagato a Tirrenia);
- l'Attestatore dei due Piani Concordatari ha affermato che l'offerta è conforme al principio del miglior soddisfacimento dei creditori, precisando che nello scenario di Amministrazione Straordinaria, che si concretizzerebbe in caso di mancato accoglimento dell'Offerta, i creditori ricaverebbero percentuali di gran lunga minori del loro credito rispetto a quelle offerte. In particolare, Tirrenia otterrebbe un ristoro del proprio credito non superiore al 18-20% (a fronte dell'80% previsto dall'Offerta);
- nel maggio 2021 Tirrenia aveva già accettato l'Offerta sopra descritta, ma la formalizzazione dell'accordo non ebbe luogo perché, a poche ore dall'incontro fissato per la stessa, venne richiesto dal Ministro Giancarlo Giorgetti l'inserimento nel testo contrattuale di due clausole inaccettabili poiché contrarie a disposizioni normative e che, in quanto tali, avrebbero reso il Piano di Ristrutturazione inattestabile, come immediatamente (ed inevitabilmente) comunicato al Tribunale di Milano dall'Attestatore (clausole il cui contenuto è ormai superato perché attinenti alla tramontata ipotesi di ristrutturazione ex art. 182 bis L.F., mentre oggi si verte in ipotesi concordataria);
-
il ceto creditorio di Tirrenia, cui sarebbe destinato il pagamento ad opera del Gruppo Onorato e nel cui interesse, quindi, dovrebbero agire gli organi gestionali e di controllo di Tirrenia, è costituito in larghissima parte dalle stesse Banche creditrici del Gruppo Onorato le quali, come detto, hanno già prestato il loro consenso all'Offerta attraverso l'avvenuta sottoscrizione del patto paraconcordatario;
-
in numerose occasioni, sia gli organi gestori di Moby e CIN sia le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto al Ministro Giorgetti l'apertura di un tavolo di confronto per facilitare il raggiungimento di un accordo tra il Gruppo Onorato e Tirrenia, ma, sorprendentemente, il Ministro Giorgetti non hai mai fornito loro alcun riscontro;
-
il Gruppo Onorato ha avviato fin dal 2020 un processo di ristrutturazione ed efficientamento che ha consentito allo stesso di superare anche il periodo di crisi Covid e di raggiungere gli obiettivi di budget fissati dagli organi gestionali, a maggioranza indipendente, di cui si sono dotate Moby e CIN;
-
il Tribunale di Milano, con recentissimi provvedimenti resi nell'ambito delle Procedure, ha indicato la data del 31.03.2022 quale scadenza ultima per il raggiungimento dell'accordo tra il Gruppo Onorato e Tirrenia che, pertanto, è necessario che si concretizzi a brevissimo termine.
- Ciò nonostante, Tirrenia (rectius: MISE) persevera nel mantenere un comportamento di assoluto disinteresse al componimento della vicenda e, con atteggiamento palesemente dilatorio, riscontra, sempre con estremo ritardo, le comunicazioni di CIN, limitandosi costantemente a richiedere ulteriori chiarimenti, puntualmente forniti, o generici miglioramenti dell'Offerta (in tema di garanzia della parte dilazionata del pagamento) che non possono essere accordati perché, come perfettamente noto a Tirrenia/MISE, non ve n'è possibilità, dovendo 1'Offerta contemplare anche le posizioni degli altri creditori, peraltro ipotecari. Altre forme di garanzia, come una fidejussione bancaria, come Lei ben sa, ci sono precluse, diversamente le Società non sarebbe in procedura di concordato preventivo.
-
- Mi risulta davvero difficile comprendere come sia possibile che il MISE, contrariamente a quanto fatto per altre realtà imprenditoriali della Nazione, non consenta, con tutta evidenza, al Gruppo Onorato, che costituisce una delle più importanti infrastrutture italiane - la prima per il trasporto su mare - il raggiungimento di un accordo che comporterebbe il mantenimento di quest'ultima e la conservazione di circa 6.000 posti di lavoro.
-
- Mi risulta ancora più difficile comprendere quali possano essere i motivi sottesi a ciò se non alla luce della conclamata vicinanza e personale amicizia, per ripetutamente evidenziata dalla stampa nazionale, del Segretario della Lega Matteo Salvini con il nostro competitor storico Grimaldi.
-
- Illustre Presidente, mi rivolgo a Lei affinché, pur tra gli innumerevoli ed importantissimi impegni che gravano sulla Sua figura in funzione della Sua carica, possa intervenire presso il Ministro Giancarlo Giorgetti e chi altri Lei riterrà opportuno allo scopo di raggiungere in tempi rapidissimi la definizione di un accordo che consenta il pagamento dei creditori nei termini sopra descritti e la salvaguardia di questa realtà imprenditoriale e dei suoi 6.000 dipendenti.
-
- La ringrazio fin d'ora per il tempo e l'attenzione che vorrà dedicare a questa mia e La prego di ritenermi a Sua disposizione per quanto possa occorrere.
-
- Con osservanza,
-
Vincenzo Onorato
|
|