Avendo portato a termine con successo il primo test in Spagna di impiego di biocarburanti avanzati (2G) per alimentare il sistema di propulsione di una nave, la compagnia petrolifera spagnola Cepsa ha annunciato di essere pronta a offrire biocombustibili di seconda generazione ai propri clienti, inclusi quelli del settore marittimo, fuel che - ha sottolineato l'azienda iberica - può ridurre le emissioni di CO2 del trasporto marittimo fino all'85% rispetto all'uso di combustibili convenzionali. Cepsa ha evidenziato che si tratta di un biocarburante che può essere utilizzato sulle navi senza apportare alcuna modifica e la sua caratteristica, oltre ad avere un elevato potenziale di riduzione delle emissioni di CO2, è di essere praticamente privo di ossido di zolfo (SOx).
Il test è stato effettuato sulla nave cistena Montestena, di 81mila tonnellate di stazza lorda, del gruppo spagnolo Ibaizabal ed è durato per diverse settimane di navigazione. «Questo test - ha affermato direttore del settore Bunker della Cepsa, Carlos Giner - conferma la sicurezza e la fattibilità tecnica dell'utilizzo di biocarburanti avanzati nel trasporto marittimo, un settore che ha l'ambizione di decarbonizzarsi e al quale noi sono pronti a fornire questi nuovi combustibili sostenibili». «Questa soluzione - ha aggiunto direttore per il settore dei biocarburanti della Cepsa, Javier Antúnez - dimostra al mercato che i biocarburanti di seconda generazione possono essere utilizzati come primari combustibili per aiutare il settore a raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni e che la sua implementazione è fattibile nel breve e medio termine».