Se da un lato l'associazione dei porti europei ha accolto con favore l'approvazione di ieri da parte Parlamento europeo delle proposte di regolamento sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR), adottata con 485 voti favorevoli, 65 contrari e 80 astenuti, e sull'uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo (FuelEU Maritime), adottata con 451 voti favorevoli, 137 contrari e 54 astensioni, dall'altro ha manifestato preoccupazione per l'inclusione di requisiti vincolanti per la fornitura nei porti di ammoniaca e idrogeno.
«Anche se il quadro concordato - ha osservato Isabelle Ryckbost, segretario generale dell'European Sea Ports Organisation (ESPO) - sarà estremamente sfidante per i porti, i miglioramenti apportati dal Parlamento ci portano a compiere un ulteriore passo in avanti verso una soluzione praticabile. Il Parlamento - ha precisato - ha ben chiaro che gli investimenti necessari nei porti sono importanti. Sia il Parlamento che il Consiglio - ha ricordato Ryckbost - hanno presentato alcune proposte che aiuteranno a dare priorità agli investimenti nella fornitura di energia elettrica di terra dove ha più senso in termini di riduzione delle emissioni». A tal proposito l'associazione dei porti europei ha evidenziato che quanto concordato dal Parlamento relativamente all'articolo 9 dell'AFIR assicurerà che i porti forniscano l'alimentazione elettrica da terra alle navi laddove ha senso, dando la priorità alle tipologie di navi che trascorrono molto tempo all'ormeggio e che sono impiegate in traffici regolari tra specifici porti (portacontainer, navi da crociera e traghetti) . ESPO ha rilevato che il tempo e i significativi investimenti necessari per dotare i porti degli impianti di cold ironing per fornire l'energia elettrica di terra alle navi richiedono un approccio mirato all'AFIR che è stato previsto nella posizione adottata dal Parlamento europeo.
Ad avviso di ESPO, tuttavia, dovrebbe essere resa possibile un'ulteriore definizione delle priorità dei siti dove installare impianti di cold ironing all'interno dei singoli porti, al fine di garantire che ogni impianto di cold ironing venga utilizzato e di evitare lo spreco di risorse. L'associazione ha precisato che ciò è stato riconosciuto in un considerando che figura sia nel testo del Parlamento che nel testo del Consiglio, ma dovrebbe anche essere ulteriormente precisato negli articoli del regolamento.
Quanto alla posizione adottata dal Parlamento europeo sulla proposta di regolamento su FuelEU Maritime, ESPO ritiene che sia un passo avanti fondamentale dato che introduce disposizioni affinché le navi riducano le emissioni a partire dal 2025 e che stabilisce requisiti per l'uso del cold ironing per le navi portacontainer e passeggeri all'ormeggio in porto a partire dal 2030.
Inoltre ESPO ha accolto con favore il sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'ambito di applicazione previsto nella proposta della Commissione Europea di includere le navi superiori a 5.000 tonnellate di stazza lorda in entrambi i fascicoli.
Relativamente alla preoccupazione manifestata da ESPO per l'inclusione di requisiti vincolanti per la fornitura di ammoniaca e di idrogeno nei porti, inclusi nell'articolo 11 dell'AFIR e nell'articolo 4 di FuelEU Maritime, l'associazione ha spiegato che, in considerazione dell'attuale fase iniziale di sviluppo di questi combustibili e della necessità di sviluppare standard di sicurezza sufficienti per il loro bunkeraggio e il loro utilizzo, sarebbe necessario un approccio più neutrale dal punto di vista tecnologico che promuova e supporti l'impiego di questi combustibili, ove opportuno, senza introdurre requisiti specifici sui fuel.
ESPO ha concluso rimarcando l'importanza di portare avanti rapidamente i negoziati di trilogo con gli Stati membri dell'UE nell'ambito del Consiglio al fine di offrire al più presto un quadro normativo certo ai porti.