SEA Europe, l'associazione dell'industria navalmeccanica europea, ha accolto con favore l'adozione di mercoledì da parte del Parlamento europeo, in vista dei prossimi negoziati con il Consiglio dell'UE, della propria posizione sul regolamento FuelEU Maritime per l'uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo. L'associazione ha evidenziato che ciò aiuterà a promuovere la produzione di combustibili a basse e zero emissioni di carbonio per decarbonizzare lo shipping, ma ha anche rilevato che se gli obiettivi minimi per l'uso di combustibili rinnovabili costituiscono un buon inizio, tuttavia un reale successo nel loro utilizzo non può giustificare sistemi inefficienti che sprecano risorse ed energia: «dato che ci sarà inevitabilmente una competizione per combustibili climaticamente neutri o non fossili - ha osservato il segretario generale di SEA Europe, Christophe Tytgat - si dovrebbe porre maggiore enfasi anche sulle tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico, anche perché questi combustibili avranno un costo maggiore rispetto agli attuali combustibili convenzionali. SEA Europe accoglie pertanto con favore la posizione del Parlamento europeo secondo cui le entrate generate dal pagamento delle sanzioni dovrebbero essere destinate e utilizzate per il settore marittimo al fine di sostenere, tra l'altro, lo sviluppo, la produzione e la diffusione di combustibili alternativi nonché di tecnologie innovative».
Inoltre SEA Europe ha evidenziato che sarà essenziale stimolare gli investimenti nella produzione di tecnologie verdi ed efficienti dal punto di vista energetico, nonché nella costruzione di nuove navi ecologiche e nel retrofit delle navi in servizio, ad esempio attraverso un programma dedicato di rinnovo e retrofit della flotta, per raggiungere le ambizioni di un'UE a impatto climatico zero entro il 2050.
Tutto ciò, però - ha specificato l'associazione - dovrà essere accompagnato da misure per contrastare la concorrenza sleale portata dai cantieri navali asiatici. Secondo SEA Europe, infatti, per consentire ai cantieri navali europei di svolgere pienamente il loro ruolo di fattori chiave per la decarbonizzazione del trasporto marittimo «è essenziale e fondamentale che l'Unione Europea affronti finalmente l'annosa distorsione di concorrenza dei cantieri navali asiatici. Senza una soluzione adeguata al noto problema dei prezzi predatori delle navi in Asia, i cantieri navali europei non saranno in grado di svolgere il loro ruolo di fattori chiave per rendere il trasporto marittimo climaticamente neutro, anche perché i combustibili alternativi renderanno la costruzione navale persino più costosa rispetto agli attuali combustibili convenzionali». A questo proposito, SEA Europe ha specificato di aver accolto con favore la raccomandazione del Parlamento europeo alla Commissione UE di valutare l'impatto del regolamento FuelEU Maritime sul funzionamento del mercato unico, sulla competitività del settore marittimo, sui noli, sulle possibili rilocalizzazioni di carbonio e di attività commerciali e sulle nuove tecnologie di abbattimento dei gas serra.